Simone Inzaghi sorride da Coverciano, dove è appena stato premiato con la Panchina d’Oro: “Quando c’è un premio, vuol dire che con me sul palco va tutta la famiglia Inter. A partire dai nostri tifosi, che sono sempre con noi, passando per il mio staff, che mi segue da quando ho iniziato ad allenare: senza di loro non sarei qui. E poi la dirigenza, la proprietà, e infine i calciatori che sono la parte essenziale di tutto”.
Il suo è un ciclo che è destinato a continuare a lungo.
“Adesso ci saranno gli ultimi tre mesi della stagione. Non sto a dire quali saranno le partite che dovremo fare: saranno tante, ma saranno emozionanti. Ogni tre giorni giocheremo in Italia e in Europa, ma volevamo essere in questa situazione a fine marzo: ci possiamo giocare tutto e lo faremo con grande entusiasmo”.
C’è un po’ di dispiacere per un riconoscimento che non sempre arriva a livello mediatico??
“Ma no. Stamattina le votazioni sono state fatte dai colleghi, che ho ringraziato pubblicamente: è grazie a loro che cerco sempre di migliorarmi, sfidandosi ogni domenica sui campi. Poi la società sa il lavoro che svolgo, mi sento apprezzato e sto bene all’Inter, come la mia famiglia sta bene a Milano: bisogna continuare, sapendo che noi allenatori siamo giustamente sotto esame ogni 72 ore”.
Thuram e Lautaro?
“Stanno lavorando. Thuram si è preso una settimana di cure, perché si trascinava questo problema alla caviglia. Speriamo che domani (alla ripresa dei lavori ad Appiano Gentile, ndr) possa già lavorare in gruppo, mentre per Lautaro servirà più pazienza. Il recupero procede bene e speriamo di ritrovarlo il prima possibile”.
Ha visto ieri l’Italia??
“Partirei dal fatto che abbiamo giocato con un grandissimo avversario. La Nazionale penso che abbia sbagliato un tempo, il primo a Dortmund. Però siamo in ottime mani: Luciano (Spalletti, ndr) è un ottimo allenatore e la squadra ieri ha giocato un grande secondo tempo. La partita di San Siro poteva finire con un altro risultato: negli episodi non abbiamo avuto quel pizzico di fortuna che a volte ci vuole”.
Più pressione e fatica sull’Inter che su Atalanta e Napoli??
“Si è giocato tanto, chi più chi meno. Noi e l’Atalanta abbiamo giocato più gare, però lo sapevamo: il calendario non l’hanno fatto a stagione iniziata… Sapevamo che ci sarebbe stato qualche infortunio, che purtroppo si è verificato, però stiamo cercando di recuperare più giocatori possibili per far sì di esserci nei momenti che contano”.