Ancelotti: "Non temo il confronto con Sarri, voglio riportare il Napoli a vincere! San Paolo scomodo, mi sento aziendalista! Sul rientro di Meret, il rinnovo e l'impresa col Psg..." [VIDEO]

Le Interviste  
Carlo Ancelotti allenatore del NapoliCarlo Ancelotti allenatore del Napoli

Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai colleghi de Il Mattino. Dichiarazioni su Sarri, De Laurentiis, lo stadio San Paolo, il ritorno di Meret e Ghoulam e il suo rinnovo con il Napoli

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Carlo Ancelotti, allenatore della SSC Napoli, ha rilasciato un'intervista ai colleghi de Il Mattino. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it:

INTERVISTA CARLO ANCELOTTI

"I complimenti arrivano per i risultati che la squadra riesce ad ottenere. Non si tratta solo di gol fatti e subiti: la squadra è stata apprezzata per la personalità ed il coraggio. Poi arrivano i risultati che servono. Perciò penso che i complimenti fanno bene, non ci devono far perdere la realtà delle cose, le difficoltà. Bisogna vivere bene i commenti positivi ma non bisogna perdere il senso della realtà. Domenica c'è un'altra gara importante".

INTERVISTA ANCELOTTI: SU DE LAURENTIIS

"De Laurentiis mi è sembrato schietto e leale, a dire il vero non mi aspettavo la chiamata del Napoli. Avevo pensato tutto ma non di venire a Napoli, ero sicuro che si continuasse con Sarri. Quando sono stato contattato sono rimasto sorpreso ma convinto che fosse la scelta giusta per il progetto, la qualità dei giocatori e l'entusiasmo della città.

Il presidente è vulcanico, molto generoso: mi ha invitato tante volte. Con lui si sta bene, non si parla solo di calcio. E' un piacere passare una serata con lui e la moglie. A tressette io sono il più forte d'Italia (ride, ndr). A volte gli faccio credere che sia meglio lui. Bisogna informare i tifosi, ma così come i tifosi io informo anche lui. La formazione a volte mi è molto chiara, a volte ho qualche dubbio. Solitamente la mattina della partita l'ho già deciso. Con il Paris Saint-Germain avevo un dubbio legato al centravanti ma era quasi tutta già decisa. 

INTERVISTA ANCELOTTI: SUL RINNOVO

"Eravamo ad Ischia, l'ho chiamato per la questione contratto. Lui mi ha detto che poi se ne parlava. Se vuole parlarmi ne parliamo".

INTERVISTA ANCELOTTI: SULLA ROMA

"A Roma la mia prima grande esperienza, la città era molto più familiare e vivibile. Mi sono trovato molto bene. La Roma oggi è una grande squadra ed un avversario temibile. Il lavoro che non è poco è delegato a persone delle quali mi fido ciecamente. Dobbiamo tenere sotto controllo Dzeko, è una partita bella ed appassionante. Il nostro è un buon momento e vogliamo tenerlo tale. La Roma ha preso giocatori giovani, ha cambiato molto a centrocampo. Se per certi versi è sorprendente per altri rientra nella normalità. non hanno più Nainggolan e Strootman, c'è bisogno di tempo per inserire i nuovi. Napoli-Roma sarà una bella partita, sarà una gara aperta con un buon ritmo e con qualità"

INTERVISTA ANCELOTTI: SULLA MERCATO E LA ROSA DEL NAPOLI

"La rosa del Napoli era già molto valida. Dire che non si è investito è un falso storico. La società ha preso dei giovani molto bravi ma l'ossatura era quella degli anni passati perchè era molto valida. Sono orgoglioso e contento della mia squadra quando giocano bene, poi non cambia se Insigne gioca centrale o sulla fascia. Da un punto di vista di freschezza ho dato dei vantaggi ad Insigne. Cambiare la sua posizione è legata ad un fattore difensivo: da esterno doveva rientrare molto ma così è molto presente jnella fase offensiva.

Difetti del Napoli? Siamo una squadra che può crescere in personalità e nella gestione dei momenti difficili Piano piano stiamo migliorando, ci sono momenti in cui bisogna sacrificarsi ed essere furbi. Non siamo più intimoriti, adesso riusciamo a gestire meglio gli avversari: la crescita avviene nel momento in cui siamo più convinti di quello che facciamo sul campo.

Oggi dicevo ai giocatori dei complimenti: uno può pensare che sono diverso da un anno fa che ero in ferie a Vancouver. Allora ti metti lì e dici: "Ma forse cambio qualcosa?". Ho deciso di non cambiare nulla, quello di oggi lo facevo un anno fa ma è cambiato l'interlocutore. Se c'è un gruppo che ti segue e ti ascolta allora tu prepari una strategia. Quando sono convinti la musica cambia".

INTERVISTA ANCELOTTI: SU SARRI

"Il confronto con Sarri non mi ha mai dato fastidio, Sarri è amato perchè ha fatto molto bene ed ha ottenuto dei risultati per qualità del gioco che negli altri anni non c'era. E' stato un segnale importante, c'è dietro un alvoro di tre anni: i giocatori hanno molte molte conoscenze. Ho trovato un campo ben arato. 

Non ho mai sentito il bisogno di dire che non ci fosse più Sarri. Il ritiro lungo ci ha aiutato molto perchè i giocatori hanno capito la mia idea di giocare verticale e di sfruttare tutto il campo per attaccare. Non ho mai avuto la necessità di fare dei corsi. Mi piace quando mi chiamano Carletto

INTERVISTA ANCELOTTI: SUL GIRONE DI CHAMPIONS LEAGUE

"Il girone resta difficile, era più facile con i tre punti di Parigi. Occorre un'altra impresa a casa nostra. La spinta dei tifosi è importante se la squadra c'è perchè può diventare un qualcosa in più. La spinta ci sarà ma la spinta non è l'arma determinante. Dobbiamo pensare a giocare come abbiamo fatto all'andata".

INTERVISTA ANCELOTTI: SUL NORD E IL SUD

"Sarebbe ora che a Sud di Roma si vincesse. C'è solo il Napoli oggi, i grandi investimenti li hanno fatti solo nelle industrie del Nord. Ci si può riuscire, faremo tutto quello che è nelle nostre posbbilità ed anche oltrer. L'Inter ha gente tosta, sono molto forti. di sicuro l'inter sarà competitiva. In estate si va molto dietro ai nomi, l'Inter ha preso Nainggolan, il Milan ha preso Higuain, la Juve ha preso Ronaldo: è stato facile far pendere la bilancia dalla loro parte. Quando non si cambia tanto si hanno dei vantaggi. Cambiare tanto ed amalgamare la rosa non è semplice. 

INTERVISTA ANCELOTTI: SU ALLEGRI

Allegri? Ogni allenatore vuole che la sua squadra vinca e giochi bene: se c'è da scegliere io dico che se giochi male perdi. Sheva ha cambiato il mio destino se devo scegliere un calciatore che ho allenato. Ho rivisto più volte quel rigore che ha calciato".

INTERVISTA ANCELOTTI: SULLA GESTIONE DELLA SQUADRA

"Anche con questi giocatori non cambia la musica: i più pagati sono quasi sempre i più seri e bravi. Altrimenti non si spiegherebbero le loro carriere ad alti livelli. La gestione loro è semplice: ad essere più complicata è la gestione generale. Non ho mai fatto una gestione così ampia come qui. Se io ho Ronaldo e dietro di lui c'è uno con meno qualità non è che faccio una vera e propria rotazione.Madrid ha riposato poco perchè lui cura molto se stesso.

Hamsik o Diwara non mi modifcano la struttura del gioco, non cambia praticamente nulla. La gestione varia da squadra a squadra: ci sono le top con 13/14 top player. La convocazione ad Allan è un premio, ci teneva molto. Se la merita sicuramente: è un giocatore molto importante. Riesce a trasmettere il suo agonismo, senza interruioni e con continuità".

INTERVISTA ANCELOTTI: SULLA CITTA' DI NAPOLI

"Mi rispettano molto tutti quando giro per la città. Il calcio qui rappresenta l'aspetto predominante: il fatto che la squadra vada bene è un senso di felicità e di gioia per la città che ha i suoi problemi. Io la vivo poco ma l'immagine di Napoli nel mondo è diversa da quella che è davvero. In Italia la rivalità sportiva si è trasfromata in insulti e maleducazione. Tutto ciò andrebbe sradicato, non andrebbe mai oltrepassato il limite. Bisogna rendere gli stadi più adatta alle persone per bene ed alle famiglie".

INTERVISTA ANCELOTTI: SUL PASSATO E IL PRESENTE

"Mi piace molto quello che faccio, ho accumulato molto esperienze. Sono molto interessato e troppo paziente (ride, ndr). Il mio più grande pregio è la pazienza. Io rispetto tutti, alla fine ho avuto discussioni con Abramovich, con Berlusconi, con Florentino Perez. Alla fine però mi hanno voluto loro, se c'è discussione... A Monaco mi sono lasciato da Dio (ride, ndr). Per vedere la bellezza di Napoli dovete andare a Londra, a Parigi ed a Monaco.

Io sono un grande pirla (ride, ndr): di errori se en fanno tanti. Davide mi chiama papà, quando mi chiama mister è ironico. Lo vedo allenatore in solitaria, non so se De Laurentiis lo voglia (ride, ndr). ha fatto esperienza, lo staff è giovane e competente. L'ambiente è buono, a Castelvolturno c'è una bella famiglia: si scherza con dottori e fisioterapisti. L'ambiente è familiare. a volte si trovano aziende vere e proprie, al Milan c'era una famiglia al Chelsea era diverso. Alcuni sono un po' più focalizzati sull'organizzazione fredda e secca.

Si può diventare amici di un giocatore, l'importante è rispettare i ruoli. Ho ottimi rapporti con tutti, confidenziali. Mi interessa sapere il loro parere però c'è un limite. Ho avuto giocatori che quando li mettevo in panchina si sono un po' raffreddati con me ma le cose sono separate".

INTERVISTA ANCELOTTI: SULL'ITALIA E IL SAN PAOLO

 

"L'Italia è indietro a livello di strutture: è vero che non ci sono grandi talenti ma adesso con la vittoria della Nazionale contro la Polonia siamo divenatti molto meglio. C'è un bel lotto di giocatori, vedi Insigne, Barella, Bernardeschi, Meret. Siamo dietro nelle infrastrutture, la gente non va allo stadio perchè non è comodo. Il San Paolo non è comodo: in Europa la gente riempie lo stadio perchè vanno lì, pasano il tempo, ci sono ristoranti. E' una giornata di relax con la famiglia per loro.

INTERVISTA ANCELOTTI: SU INSIGNE E MERET

"Insigne è uno dei top player a livello auropeo, sta facendo molto bene e sta segnando con continuità. Sta dimostrando di essere più maturo. Si mette al servizio della squadra, è primatore in Europa, potrebbe diventarlo anche in italia. Meret rientra presto, senza fretta: in 15 giorni, un mese. Non ha senso farlo rientrare prima della sosta. Potrebbe rientrare con il Chievo".

INTERVISTA ANCELOTTI: SU UN TROFEO CON IL NAPOLI

"Voglio portare il Napoli a vincere qualcosa di importante. Si può e si deve giocare su tre fornti: con questa rosa ho molte garanzie, ce la possiamo fare. Essere competitivi significa non pensare che un ottavo di finale di Coppa Italia sia una partita secondaria. Il calcio italiano è buono, c'è un nuovo momento del calcio dove tutte le squadre, anche le piccole, cercano di avere un'idea di gioco. C'è la tendenza al gioco. Una volta c'era la tendenza a mettersi dietro, adesso si fa tutto. Tutte le squadre costrusicono il gioco da dietro: forse solo in Inghilterra alcune squadre mantengono la vecchia tradizione".

INTERVISTA ANCELOTTI: SU CALLEJON E IL NAPOLETANO

 

 

"Chi rivedo in me? Io voglio bene a tutti i miei giocatori, ne sono usciti tanti. Vedi Seedorf, Gattuso, Sheva... Hamsik, Callejon, Albiol e forse Ghoulam: quello che può saltare meglio fuori è Callejon. Lui ha conoscenza, vede le cose motlo bene, parla al momento giusto. Per un allenatore è importante che un calciatore parli al momento giusto. Non conosco ancora il napoletano, lo devo imparare. La mai squadra adesso ha un po' di cazzimma in più".

INTERVISTA ANCELOTTI: SULLA JUVE

"Per battere la Juve bisogna fare qualcosa di straordinario, fuori dalla norma. Tutti dicevano che battere il Liverpool era qualcosa di straordinario e l'abbiamo fatto. Lo straordinario non è impossibile.

Io aziendalista? Io lavoro per un'azienda, non èun termine dispreggiativo. Faccio il bene di chi mi ha preso, in una società devo sapere i progetti, le ambizioni, le possibilità. Io mi reputo molto tifoso di questo Napoli, di alcune sono tifoso ancora, dui altre un pochino meno".

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