Rino Cesarano, giornalista del Corriere dello Sport, ha rilasciato un’intervista a Marte Sport Live, in diretta su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Sarà importante capire le temperature di Mosca che potrebbero vietare a qualche azzurro di esprimersi al meglio. Il freddo peggiora le situazioni, invece il fatto che ci sia bel tempo è un buon segnale. Formazione? Magari Maggio, Gabbiadini e Higuain giocheranno dall’inizio. Il Napoli, in Europa League, riesce a trovare il giusto piglio, quasi sempre. Credo di non essere stato abbastanza chiaro, non ho detto che l’organico non sia di qualità. Dico che nell’arco di una stagione non si riesce a prevedere l’infortunio o la squalifica e se capitano in reparti meno forti si paga pegno. C’è poco da fare, non si scappa, non si può fare il paragone con la Juve che possiede ricambi validi in ogni reparto. Ma la Juve ha un tetto ingaggi altissimo, quasi il doppio di quello del Napoli. In più il Napoli non ha quei sette o otto calciatori di calibro internazionale che facciano la differenza. Turn over? Higuain ha giocato 41 gare col Napoli più tre con la nazionale. C’è lo stress psico fisico, non si tratta di stanchezza. Quando si gioca ogni quattro giorni lo stress è inevitabile, perciò c’è prudenza. Atalanta? Mi preoccupa poco, ma nel campionato italiano le medio piccole possono sempre metterti in difficoltà. Il Napoli se passerà il turno di Europa League andrà al San Paolo e batterà anche l’Atalanta. Sarà soprattutto Higuain a voler vincere questa partita visto che sbagliò il rigore all’andata. Zuniga potrebbe partire dall’inizio, Insigne a gara in corso. Non condivido tutto questo pessimismo. Gargano? Sta mancando tantissimo al Napoli, non mi toccate il ‘figlioccio’. Conosco la sua grinta, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante, si è calato al meglio nell’ambiente. Io lo terrei anche in futuro, è un giocatore molto importante. Caso Parma? Perché il Napoli deve rispettare il fair play e le altre devono indebitarsi fino al collo? Il futuro di Benitez? Tra qualche settimana si muoveranno parecchie panchine, tra venti giorni avremo il quadro più preciso. Mosca? Ricordo il Napoli lì venticinque anni fa, ma andò a finire male per gli azzurri. Quella squadra aveva un carattere straordinario, lo dimostra la mia amicizia con Massimo Crippa e non solo. Il calcio è cambiato, c’è distacco tra stampa e calciatori. I giocatori stranieri non riescono a calarsi bene nella realtà, ma ricordo Crippa, De Napoli, Ferrara, sentivano la maglia del Napoli cucita addosso. Napoli attuale? La forza dello spogliatoio è fondamentale, non c’entra l’allenatore. A Verona, domenica, quando s’è vista la sofferenza di Inler e Lopez, nessuno dei compagni ha pensato di dare una mano. C’è stato un insieme di cose che non sono andate, mentre negli anni 90’ si dava una mano ai difensori, ai centrocampisti e agli attaccanti. Sembra che oggi si giochi alle ‘belle statuine’, li vedo troppo fragili, come se giocassero sulle punte”.