Ultime news calcio - L'ex attaccante dell'Italia '82 Ciccio Graziani intervistato da Il Giornale non le manda a dire al commissario tecnico Luciano Spalletti. Ecco alcuni estratti dalle sue dichiarazioni:
«La qualificazione dovremo conquistarla in campo facendo tesoro dei tanti errori commessi contro la Spagna. Siamo entrati in campo timorosi, senza la determinazione di attaccare ma solo con l’obiettivo di difenderci».
Così la Spagna ci ha dominato dal primo all’ultimo minuto.
«Non abbiamo mai reagito».
Motivo?
«Tra le cause anche giocatori schierati fuori dalla zona naturale ricoperta nei propri club».
Qualche esempio di azzurri non utilizzati secondo le loro caratteristiche?
«In primis Chiesa e Di Lorenzo. Vedere un esterno d’attacco come Chiesa muoversi alla stregua di un mediano o di un terzino mi ha lasciato di perplesso. Pure Di Lorenzo, ha occupato una posizione diversa da quella abituale a Napoli. Allora sarebbe stato più coerente tatticamente far giocare Buongiorno».
Colpa di Spalletti, quindi?
«Luciano è un amico e un grande allenatore. Ma il ct della nazionale ha tempi stretti: deve gestire al meglio il capitale umano disponibile, esaltando le specifiche qualità dei singoli senza snaturarle. Certe cose vanno dette…».
Ma non è che all’Italia manca un leader?
«Non credo. Donnarumma, Bastoni e Barella ce li invidiano anche all’estero».
Spalletti dice che Scamacca è «pigro».
«Scamacca è forte. Può fare di più ma finora non è stato messo nelle condizioni di farlo. Se Luciano lo considera pigro non doveva farlo giocare e neppure convocarlo».