Nel giorno di vigilia di Eintracht Francoforte-Napoli, EuropaCalcio.it ha incontrato Maurizio Gaudino. Lâex calciatore tedesco, di origini napoletane, ha affrontato due volte gli azzurri in Coppa Uefa. Il primo doppio confronto nel 1989, quando vestiva la maglia dello Stoccarda. La seconda volta nel 1994, proprio con la maglia dellâEintracht.
Ammettilo, Maurizio Gaudino: nel 1994, eliminando il Napoli con lâEintracht Francoforte, vendicasti la sconfitta subita nel 1989 in finale di Coppa Uefa con lo Stoccardaâ¦
âAnche molti rappresentanti della stampa tedesca mi hanno fanno la stessa domanda. Può sembrare così, in effetti, ma le cose stanno diversamenteâ.
Spiegaci.
âQuando affrontammo il Napoli nel 1989 sapevamo di avere di fronte una squadra composta da fenomeni. Da Maradona a Careca, passando per tutti gli altri componenti del gruppo azzurro, non esisteva un solo nome da sottovalutare. Allâandata segnai proprio io, originario di Napoli, poi i partenopei rimontarono e al ritorno espressero tutta la loro qualità . Discorso opposto nel 1994: il Napoli era completamente cambiato, i fuoriclasse erano andati via e lâEintracht aveva in organico calciatori importanti come Jay-Jay Okocha e Falkenmayer. In panchina câera Heynckes. In definitiva, in quella circostanza partivamo noi con i favori del pronostico. Ecco perché il termine âvendettaâ non è appropriatoâ.
Che gara ti aspetti domani?
âScenderanno in campo due squadre i cui club hanno una storia simile: hanno sofferto molto nel recente passato ma il Napoli è stato bravo a rialzarsi in fretta, riuscendo a lottare spesso per il titolo già negli ultimi anni. A proposito, spero con tutto il mio cuore che questo Scudetto possa arrivare in città quanto prima, soprattutto per la genteâ.
Gaudino, parlaci dellâEintracht.
âLa solidità del gruppo garantisce la disponibilità allâascolto del tecnico. Dallâaltra parte, sono un poâ deboli nel possesso palla: concedono, aspettano lâerrore e puntano in contropiede grazia alla velocità degli interpreti, Kolo Muani su tutti. La vittoria dellâEuropa League è stata accolta con grande entusiasmo ed ha rappresentato un punto importante per il ritorno ad alti livelli della società . Lâallenatore ha svolto un eccellente lavoro, il gruppo non si è montato la testa ed è rimasto tranquillo. Il club acquista calciatori che valorizza, poi se è costretto a venderli riparte con un nuovo progettoâ.
Ci sono dunque analogie con il Napoli anche da questo punto di vista?
âSì, mi hai anticipato. Spalletti è un allenatore straordinario, in grado di far crescere e valorizzare calciatori dai nomi sconosciuti. Ad ogni modo, in questo momento storico, vedo il Napoli più avanti rispetto allâEintracht sia a livello di struttura che a livello di calciatori in organicoâ.
In cosa il Napoli si differenzia dalle altre squadre?
âGli azzurri hanno un gruppo solido e forte, si vede quando qualcuno commette un errore. Tutti aiutano tutti, il collettivo è coeso, si tende la mano al compagno che sbaglia. Credono sempre al successo ed è la mentalità giusta per ottenere traguardi importantiâ.
A proposito di traguardi, in Italia il discorso Scudetto è chiuso?
âIl lavoro svolto sta portando alla conquista di un titolo importante per la società e per i tifosi. Salvo clamorosi imprevisti, direi che la strada è più che buona. E aggiungo che, perché no, questo Napoli ha le carte in regola per tentare d arrivare in fondo anche alla Champions League. Certo, ci sono formazioni blasonate e abituate a certi palcoscenici, ma sono convinto che con questi ritmi il Napoli possa riservare grandi sorprese in Europa. Lo stesso Eintracht ha le carte in regola per farlo ed è per questo che mi dispiace che le due formazioni si affrontino già adesso e non più avantiâ.
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