“La Lega Pro e i suoi club condannano ogni episodio di violenza. Manifestando piena solidarietà e vicinanza al Foggia Calcio, Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ha disposto che le gare in programma oggi e domani abbiano inizio 5 minuti più tardi“. Questo il messaggio diffuso dalla tv ufficiale della Lega. Davvero incredibile quanto successo ieri in Lega Pro, e più precisamente a Foggia. Infatti, la squadra rossonera, di rientro dalla trasferta di Andria (persa per 3-0, ndr), è stata violentemente aggredita dai propri tifosi davanti allo stadio “Zaccheria“. Il pullman dei pugliesi sarebbe stato circondato da circa trecento tifosi, alcuni dei quali sono riusciti a forzare e ad accedere all’interno del veicolo. “Quello che è accaduto a Foggia è qualcosa di vergognoso. Al rientro dalla trasferta di Andria circa 300 persone, a volto coperto, hanno circondato il pullman della squadra. Una parte di loro è riuscita a entrare dentro il mezzo e li è successo di tutto – ha raccontato il responsabile dell’Associazione Italiana Calciatori della Lega Pro a Tuttolegapro – i giocatori sono stati minacciati con mazze e spranghe, alcuni sono stati picchiati. Ad alcuni hanno rubato degli oggetti personali e altri hanno ricevuto sputi”. Al termine dell’aggressione i calciatori avrebbero deciso di scappare da Foggia e, a loro spese, hanno scelto di alloggiare in hotel in una località segreta. “Ho sentito alcuni dei tesserati e li ho trovati impauriti – ha proseguito Coppola -. È una vergogna che ogni anno, dopo un paio di partite storte, si ripetano episodi del genere. Fino a poche settimane fa quella pugliese era considerata come una delle migliori piazze di Lega Pro, con una società sana, una squadra forte e una tifoseria numerosa. È bastato un periodo di forma negativo per scatenare questa cieca violenza. Bloccare i campionati? Non so, è presto per parlarne ma è un’idea. Intanto pensiamo all’immediato futuro: martedì la squadra dovrà disputare la semifinale di Coppa contro il Siena proprio a Foggia. Ma con queste condizioni ambientali disputare la sfida, al momento, sarebbe impossibile“.