Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino: "Una volta, a Udine, un tifoso dei bianconeri mi sputoà in testa per tutta la partita. Pensai: ma quanta saliva ha? Lo ignorai e negli spogliatoi parlai con i giornalisti soltanto della prestazione della squadra. Questo è un argomento complesso. Anzitutto, va fatta una distinzione tra le metropoli del Nord e le citta' di provincia. Il fenomeno e' molto piu' forte a Udine, Brescia, Bergamo, Verona. In alcuni luoghi c’e' uno storico atteggiamento ostile verso i meridionali perche' arrivarono alla ricerca di lavoro, un po’ come oggi accade nei confronti degli extracomunitari. Io ho vissuto tre anni a Milano e la situazione nella metropoli e' differente. Sono stato “razzista” al contrario, nel senso che frequentavo solo meridionali come l’ex presidente della Federcalcio Sordillo e giornalisti come Palumbo e Cannavo': non “accettavamo” milanesi a cena. A volte incontravo un collega come Carraro, allora presidente del Milan. Una volta trovammo posto in un ristorante percheà c’ero io, il presidente del Napoli..."
Come intervenire? "Parlare il meno possibile di queste situazioni per non dare importanza a una minoranza che puo' trasformarsi in maggioranza, se appunto viene accreditata. Cosi', una piccola malattia mentale rischia di diventare grande. Chi ci insulta, ma in passato, di fronte a a questi attacchi, abbiamo saputo dare sublimi risposte come quello striscione nella partita contro il Verona: “Giulietta eà ‘na zoccola". Chi lo inventoà magari neanche sapeva chi fosse Shakespeare, peroà fu geniale".