Daniele Faggiano, direttore sportivo del Catania (ed ex dirigente di Bari, Siena, Trapani, Parma, Palermo, Genoa e Sampdoria) è intervenuto oggi a Radio Tv Serie A con RDS per commentare la stagione degli etnei e ha parlato anche di alcuni allenatori con cui ha lavorato nel corso della sua carriera. Vi riportiamo le sue dichiarazioni diffuse dal comunicato stampa:
"La vittoria di venerdì sul Trapani è importante per tornare a far capire che siamo un gruppo di uomini e di calciatori che vogliono fare bene. Dopo 4 partite che non vincevamo c'era un po' di scoramento, i ragazzi hanno dimostrato attaccamento alla maglia e che volevano fare bene dal 1'. Il popolo catanese non vuole stare in C, ma tornare in alto non è mai facile, vedo squadre come Avellino e Benevento che ci stanno provando da anni. Noi stiamo lì, il campionato è tanto lungo, ci sono delle sorprese, abbiamo penso delle partite che non pensavamo, perchè è un campionato aperto e non dobbiamo sottovalutare nulla. Noi come società, io, Grella, il mister, cerchiamo semrpe di stare sul pezzo, purtroppo non andiamo noi in campo e a volte succedono cose imprevedibili, ci è anche girata male in alcuni episodi. Per me non è un problema di categoria ma di ambizione. Qui venerdì nel derby, ma anche in altre partite, ci sono stati più di 17mila spettatori, questo porta tante emozioni quante responsabilità, c'è un popolo Toscano ha vinto l'anno scorso col Cesena, ma pure l'anno prima volevano vincere, c'è una fase di rodaggio per arrivare ai risultati, speriamo di raggiungerli nel minor tempo possibile. Io non ero contento non solo dei risultati ma anche di alcune prestazioni.
SU ANTONIO CONTE
"Mi dispiace sentire delle interviste o delle dichiarazioni di qualcuno che ha giocato a calcio che dice che Conte dice le cose perchè deve dirle. No, Conte dice le cose che pensa, anzi forse a volte dovrebbe pensare di più e starsi zitto. Strategia? Lui è arrivato adesso, lavora in una determinata maniera per entrare anche nella testa dei giocatori. Antonio è minuzioso su situazioni anche extra campo, sa che ci vuole del tempo. Mi ricordo al Siena, i primi giorni che era arrivato, i giocatori un po' si lamentavano, mi dicevano 'Ci avete portato un generale'. Quando se n'è andato ci sono stati dei calciatori che tifavano Milan fin da piccoli e che dopo che Conte era andato alla Juventus, speravano che vincesse la Juve. Quando lui dice che l'Atalanta è una squadra forte e poi in effetti vince a Napoli, lui lo dice con criterio, non perchè si deve giustificare. L'Atalanta è una squadra importante in Italia e in Europa e può dire la sua fino alla fine in campionato".
SU MARCO GIAMPAOLO
"Il Lecce ha una politica diversa da altre squadre di Serie A, cerca di prendere giocatori per lo più sconosciuti e con potenzialità, forse avevano bisogno di un allenatore un po' più di campo come ha detto Corvino. Gotti non è certamente l'ultimo arrivato, però Giampaolo io l'ho avuto e so quello che può dare. Secondo me può fare bene".
SU ROBERTO D'AVERSA
"A Parma abbiamo fatto insieme dalla C alla A. Quest'anno stava per andare a Cesena poi è spuntato l'Empoli e sono contento perchè D'Aversa si merita una piazza di Serie A per l'impegno e la voglia che ci mette. Penso che Roberto abbia fatto bene anche alla Sampdoria, tutti volevano di più ma era un periodo non facile e l'anno dopo c'è stato quello che c'è stato (la retrocessione, ndr). Ma era già nell'aria la situazione, quella salvezza del primo anno era stata centrata da D'Aversa anche se qualcuno si aspettava di più".