Esposito: "Napoli in calo, con la Lazio sarà complicata! Scudetto? Ad oggi si può parlare di mezzo miracolo"

Le Interviste  
Esposito: Napoli in calo, con la Lazio sarà complicata! Scudetto? Ad oggi si può parlare di mezzo miracolo

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimiliano Esposito, allenatore ed ex attaccante, fra le tante, di Napoli, Lazio e Verona. Di seguito, un estratto dell'intervista.
 
Sabato ci sarà una sfida che assume un peso specifico importantissimo per il Napoli. Viene da due pareggi consecutivi contro Roma e Udinese e da un calciomercato che ha visto partire giocatori importanti come Kvaratskhelia, probabilmente senza un adeguato sostituto. Innanzitutto, che gara si aspetta?  
"Sulla carta non è una gara semplicissima, un po' per il momento che sta attraversando il Napoli, più che altro a livello fisico. Contro l'Udinese si è visto un calo, dovuto anche ai vari infortuni che continuano ad accumularsi. Parliamo di Buongiorno, Olivera, Spinazzola, e ora anche Neres. La lista si allunga sempre di più. Il mercato in uscita ha portato via un grandissimo calciatore, mentre in entrata si è visto poco. I nuovi arrivati avranno bisogno di tempo per essere inseriti nelle rotazioni, ma il Napoli questo tempo non ce l'ha, perché la classifica è cortissima. Per quanto il campionato sia ancora lungo, i punti iniziano a pesare sempre di più. D'altra parte, va sottolineato ciò che ha spesso ribadito Antonio Conte: l’obiettivo del Napoli in questa stagione è entrare in Champions League. Ad oggi, considerando il contesto, si può parlare di un mezzo miracolo. Nessuno si sarebbe aspettato il Napoli primo in classifica dopo la scorsa stagione. Quindi, per certi versi, la squadra sta già andando oltre le aspettative iniziali."  
 
Anche se, dopo la gara con l'Udinese, mister Conte ha specificato che il club gli ha chiesto di riportare il Napoli in Europa, anche in Europa League o Conference…
"Le dichiarazioni di Conte possono avere diverse chiavi di lettura. In cuor suo, da vincente qual è, la speranza è quella di riuscire a competere fino alla fine per il titolo. Lui stesso ha detto di voler passare dalla porta principale e, con un pizzico di fortuna, magari portare il quarto scudetto a Napoli. Allo stesso tempo, però, credo che sia anche un modo per calmare gli animi. Conte vive la piazza giorno dopo giorno e conosce bene l’entusiasmo che c’è a Napoli. Ma questo entusiasmo può anche diventare un’arma a doppio taglio. Se nelle prossime partite la squadra dovesse scivolare al secondo posto, le aspettative potrebbero trasformarsi in pressione negativa. Non è mettere le mani avanti, ma semplicemente riconoscere la realtà: il Napoli, pur essendo competitivo, non ha una rosa completa. È vero che gioca una sola competizione, ma per raggiungere certi obiettivi servirebbero più giocatori funzionali alle richieste di Conte. Inserire giovani come Gilmour o Okafor può essere complicato, perché hanno bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi di squadra e trovare la condizione giusta. Di fatto, questa rosa non è completa nemmeno per una sola competizione. Se dal mercato fosse arrivato qualche innesto di livello subito pronto, allora si poteva pensare concretamente alla lotta scudetto. Ora è ipotizzabile, certo, perché il Napoli è lì in classifica, ma sta affrontando molte difficoltà, soprattutto sul piano degli infortuni."  
 
Da tecnico manterrebbe il 4-3-3, magari adattando Raspadori o Ngonge nel ruolo lasciato vacante dall’infortunio di Neres, oppure cambierebbe modulo e opterebbe per un 3-5-2 con la coppia d’attacco Lukaku-Raspadori?  
"Io resterei tranquillamente con il 4-3-3. Quando si creano certi equilibri di squadra e i meccanismi sono chiari, anche chi subentra sa già cosa fare. Cambiare modulo ora potrebbe generare confusione, e il Napoli non ne ha bisogno. Quello che farei io da allenatore sarebbe mantenere il sistema attuale, magari adattando qualche giocatore. Raspadori potrebbe essere utilizzato più esterno, o si potrebbe provare Ngonge in quella posizione. Le soluzioni per rimanere fedeli al 4-3-3 ci sono. Contro la Lazio, almeno, io manterrei questo modulo, proprio per non rompere l’equilibrio che si è consolidato."
 
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