Apprezzato per il suo impegno di chi 'suda la maglia', un grande uomo, un professionista, e un calciatore che ha dato tutto se stesso per il Napoli e per i suoi tifosi. Una lunga chiacchierata tra passato, presente e futuro, con un difensore che ci ha messo sempre la faccia esponendosi a critiche giocando fuori ruolo e contro il dolore per un assurdo infortunio che gli ha condizionato l'esperienza partenopea e la sua carriera. Tanti retroscena, tanti i temi trattati e un amore incondizionato per la città e la maglia azzurra: quello di Miguel Angel Britos, intervistato in esclusiva da CalcioNapoli24.it.
L'attaccante più forte che hai dovuto marcare?
"Sicuramente Ibrahimovic. Ero al Bologna e mi diede veramente gran filo da torcere, alla fine grazie a lui il Milan vinse lo scudetto".
In tanti stadi italiani si sentono cori razzisti contro Napoli e i napoletani, in quale stadio ti sei trovato più a disagio?
"Non sono napoletano ma amo Napoli incondizionatamente. Fa male sentire certi cori razzisti ma in campo ho sempre cercato di concentrarmi sul gioco. Dopo la partita ricordo la faccia di Insigne negli spogliatoi, era molto triste per quello che aveva subito. A Verona si sentiva maggiormente l'astio nei nostri confronti e so che è successo anche quest'anno e sono molto felice che sia stato proprio Lorenzo a segnare al Bentegodi. Giusto così".
Ti manca Napoli?
"Si, non posso negarlo. Ho tanti amici e ci torno appena possibile. Mi manca la città, la gente e ovviamente il cibo (ride n.d.r.)".
Parli spesso con i tuoi ex compagni del Napoli?
"Certamente, molto spesso! Scammbio spesso messaggi su Whatsapp con Edy (Cavani) che è a Parigi e Walter (Gargano) che è in Messico. Parliamo spesso della squadra e delle partite che seguiamo sempre, quando è possibile. Le commentiamo assieme e siamo molto contenti di come sta andando la squadra. Ho visto la partita e sono contentissimo che il Napoli abbia vinto contro l'Inter. Sono convinto che quest'anno si può arrivare allo scudetto".
Che differenza trovi tra il Napoli della stagione scorsa e quello di quest'anno?
"E' un Napoli più sereno e convinto delle sue capacità. E' una squadra molto più solida a livello difensivo sia per il lavoro svolto da Sarri, sia per la presenza di Reina. Pepe oltre ad essere un grande portiere è un vero leader e sono convinto che se fosse stato con noi avremmo subito molti meno gol".
Perche il Watford?
"A Napoli ho vissuto quattro anni bellissimi e stressanti. Volevo provare una nuova avventura e quando si è presentata l'occasione mi sono trasferito in Inghilterra. Sono orgoglioso di quello che ho fatto in azzurro".
Un tuo compagno di squadra in Premier è Valon Behrami, si parla di un suo ritorno in azzurro a gennaio...
"Questa non la sapevo! Mi sembra improbabile comunque, Valon adesso è infortunato ma lui ha voglia di giocare. Non credo che a Napoli troverebbe lo spazio che cerca visto che gli azzurri stanno facendo benissimo ed hanno un grande centrocampo".
Britos e la celeste, un grande rimpianto?
"E' strano! Ho giocato a grandi livelli in Europa per tanti anni e non ho mai ricevuto una chiamata. Tutti hanno avuto almeno una chance, io purtroppo no. Mai sentito Tabarez in vita mia e credo che fin quando sarà lui come ct della nazionale, per me ci saranno poche possibilità. Per me è un grande rimpianto ma non ho rimorsi perché ho fatto sempre del mio meglio".
(3 - fine)
CLICCA QUI PER LEGGERE LA PRIMA PARTE "Napoli, che emozioni in azzurro: ho giocato sul dolore per onorare la maglia! Dal furto di Pechino alla gioia di Doha, quell'anno in cui giocai con un tendine staccato..."
CLICCA QUI PER LEGGERE LA SECONDA PARTE "Benitez mi chiese di restare: con Rafa poca fase difensiva, mi distruggevo! Su Mazzarri, Sarri e l'esplosione del San Paolo con la Juve..."
RIPRODUZIONE RISERVATA