Ecco uno stralcio della lunga conferenza di Aurelio De Laurentiis di questa mattina. Il patron si soferma sulle possibili cessioni di pezzi pregiati della rosa:Â
"Ciclo Napoli? Lorenzo è uno che nasce con amore, ardore e passione sul territorio. Dice di voler essere una bandiera, e questo è un sentimento che puoi avere con Hamsik e non lo puoi riscontrare in tutti. Noi siamo quelli del progetto, siamo dei bravi ingegneri: non abbiamo paura di perdere dei pezzi importanti per strada. Far rimanere le persone malvolentieri non conviene a nessuno, questa è una città che se la odi devi andare via. Non è che stare a Napoli è come stare a Torino oppure Manchester: Napoli ha una storia che ti coinvolge e non finisce mai secolo dopo secolo. Non è la solita pappa che abbiamo sentito, ci sono un miliardo di storie che si intrecciano. Non puoi abbandonare un contesto come la napoletanità . A chi mi dice che non sono napoletano rispondo 'ma che ne sai?': ho avuto degli zii che mi hanno raccontato Napoli nei fatti, quando papà mi portava a piazza Municipio a tre anni l'ultimo dell'anno per farmi vedere il porto con i fuochi d'artificio...era qualcosa che ad un bambino rimane. Il fatto di perdere qualche pezzo importante...ce ne faremo una ragione. Ma quanto è noioso allenare sempre le stesse persone, e dover dire di fare sempre lo stesso gioco: i giocatori hanno capacità diverse...tra me e Giuntoli c'è sempre un dialogo, magari propongo giocatori e mi viene detto che non vanno bene per Sarri o per il tipo di gioco. Ad un certo punto il calcio Napoli è un contenitore dove ci sono bandiere inaffondabili, e tutto il resto è in fieri perchè se cambiassi allenatore, il nuovo potrebbe essere catenacciaro e farebbe un gioco diverso. Le cose non si possono definire in maniera matematica nel calcio: c'è un progetto, bene. E' nato 12 anni fa, e sono fiero di aver fatto dei passi da gigante in un contesto difficile: è il film che mi è riuscito meglio, non mi sono mai sentito offeso dal lavoro. Sono sempre stato fortificato, se ci sono altre difficoltà che ben vengano"
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