A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto Giuseppe Cruciani, giornalista
“Gli incivili esistono ovunque, come è noto e basta guardare le inchieste sulla curva dell’Inter e il fatto che una parte sia stata responsabile dell’uccisione di un loro leader per cui figuriamoci, si tratta di delinquenza e criminalità pura. Quindi, gli incivili ci sono ovunque, in ogni parte d’Italia. Sulla questione Guida però c’è una differenza: non ho mai detto che i napoletani sono incivili. Mi sembra di aver detto che solo a Napoli è successo che un arbitro abbia chiesto di non arbitrare il Napoli per paura poi di uscire di casa in quanto la vita propria o di un familiare è in pericolo. e se non ho detto ciò sono pronto a correggermi. Non so cosa sia successo perchè non abbiamo la controprova, o loro hanno vissuto sulla loro pelle qualcosa per errori commessi in passato oppure non so anche perchè dire preventivamente “io il Napoli non lo arbitro” sembra quasi un’accusa di razzismo, sembra un pregiudizio, una discriminazione immotivata. Servirebbe spiegare meglio perchè si rischia con questa uscita, di subire quello che si chiama il bullismo social. Ecco, ho detto che in altre parti non è successo o almeno non lo sappiamo perchè un arbitro di Milano non chiede di non arbitrare Milan o Inter o uno di Genova non chiede di non arbitrare il Genoa.
Penso che gli arbitri italiani siano tra i migliori del mondo, c’è una classe arbitrale non al livello di quella precedente, ma di ottimo livello. Quando un arbitro commette un errore non va sospeso perchè è una gogna, una punizione inutile che non migliora l’arbitro. L’arbitro che sbaglia deve poi arbitrare la domenica successiva, il prima possibile. Guida e Maresca dovrebbero motivare la loro decisione di non arbitrare più Napoli. Hanno detto che temono per la famiglia, ma ci dicano quali sono gli episodi che portano a dire ciò. Potrebbero anche dire che sono tifosi del Napoli e il fatto di esserlo li porta a non scegliere Napoli anche perchè gli arbitri hanno sentimenti e passioni come tutti”.