Napoli - Gentili lettrici e lettori di CalcioNapoli24, Antonio Conte è tornato a parlare in conferenza stampa in vista di Napoli-Venezia. L'allenatore della SSC Napoli ha parlato in diretta alla vigilia della prossima partita del Napoli: la conferenza di Conte si tiene al centro sportivo di Castel Volturno oggi, sabato 28 dicembre 2024. Guarda il video:
Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha presentato in conferenza stampa alle ore 14:30 la sfida in casa contro il Venezia, gara in programma domani, domenica 29 dicembre, alle ore 15:00. Vi proponiamo le dichiarazioni in diretta testuale della conferenza di Conte dalle ore 14:30, mentre trovate il video sul nostro canale Youtube o all'inizio di questo articolo.
14:30 - La conferenza stampa inizia con la solidarietà della SSC Napoli alla giornalista Cecilia Sala, Nicola Lombardo prende la parola:
"Prima di cominciare, a nome del Calcio Napoli, vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Cecilia Sala, che è una giovane giornalista imprigionata da una decina di giorni in un carcere di massima sicurezza a Teheran. Cecilia è una giornalista, ma è anche una donna, una figlia, una sorella per qualcuno, una nipote, una ragazza... Il calcio ha la forza di poter sollevare la solidarietà, che se cresce aiuterà Cecilia a non sentirsi troppo sola nella sua cella d'isolamento. Siamo certi comunque che la diplomazia a tutti i livelli sta facendo il possibile per cercare di farla tornare a casa".
14:31 - Conte inizia la conferenza stampa:
"Come sta la squadra? Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo al primo tempo col Genoa. Inevitabile che la partita va analizzata tutta, quindi abbiamo fatto come facciamo sempre: abbiam lavorato, analizzando bene tutta la partita. Siccome ribadisco sempre di avere ragazzi responsabili, che sono i primi a fare valutazioni, prendiamo il secondo tempo come motivo e spunto per migliorare. C'è già la voglia di migliorare, però poi avere degli spunti diventa ancor più semplice, cercare poi di alzare il livello.
38 punti e secondo posto, grande crescita rispetto all'estate. Se le dicono firmi per essere fra le prime 4, firmerebbe?
"A me non piace mai firmare per traguardi minimi. Chi mi conosce, lo sa benissimo. Poi ognuno di noi sa benissimo quali sono i propri obiettivi, e da dove si è partiti. Però ecco io non firmerei mai per un traguardo minimo, questo chi mi conosce lo sa benissimo! Noi dobbiamo continuare a fare ciò che stiamo facendo, sapendo che abbiam fatto 38 punti fino ad adesso. Sono tanti punti, considerato quella che è stata la nostra partenza. Ed è inevitabile che vogliamo confermarci e continuare comunque a migliorare. C'è solo un mezzo per farlo, lavorare con serietà, voglia e abnegazione. Sapendo che stiamo facendo cose positive, ma che possiamo migliorare".
Bilancio?
"Speriamo innanzitutto di chiudere il 2024 regalando un'altra gioia ai nostri tifosi, e a noi stessi. Per festeggiare bene fine anno. Questo è il primo obiettivo. Sono stati 5 mesi molto intensi, e dei mesi che comunque sono stati vissuti a manetta. Quindi... Ambiente bellissimo, passionale e inevitabile che allenare una piazza come Napoli ti dà veramente tanto. Al tempo stesso è una piazza molto impegnativa sotto diversi aspetti. Sono molto molto contento, l'obiettivo mio e dei ragazzi è di non aver nessun rimpianto. Dobbiamo uscire ogni gara dal campo con la sensazione di aver dato tutto e non avere rimpianti. Questo dobbiamo cercare di lasciarlo alle spalle, ecco".
Politano come sta? E' possibile in prospettiva vedere Kvara e Neres insieme nel tridente con Lukaku?
"Tutto è possibile, tutti possono far parte dell'undici titolare del Napoli. Poi sappiamo benissimo che ci sono situazioni di equilibrio, dipende dalle partite che vai ad affrontare. Se sono squadre più o meno difensive. Ed è inevitabile che parliamo di calciatori che sono calciatori determinanti. Finora abbiamo sempre visto Politano con Khvicha, nelle ultime con David Neres. Prima o poi vedrete anche David con Kvara. Però questo non significa bocciatura per nessuno, assolutamente. Ieri Matteo ha avuto un problema intestinale, oggi comunque si è allenato. Faremo delle attente valutazioni, però non ci sarà nessun problema. Non so quando li vedrete insieme, ma sicuramente prima o poi le vedrete!".
Insidie col Venezia?
"Le insidie maggiori in questo tipo di partite, sono: è l'ultimo dell'anno in piene festività, di essereancora a festeggiare. Questo non lo accetterei per nessun motivo. Il fatto che l'ambiente può pensare che il Venezia penultimo è una vittoria facile sulla carta. Se vediamo il Venezia contro Juve e Inter, dovremo quantomeno preoccuparci. Una squadra organizzata con un buonissimo allenatore, hanno dei loro concetti e li abbiamo studiati. Bisogna metterli in atto con serietà e applicazione. Sapendo che per noi sono tre punti fondamentali. Dobbiamo mettere fieno in cascina, continuiamo a mettere punti nella classifica. Perché poi questi punti ci serviranno in futuro".
Lotta scudetto che va delineandosi. E' presto dire che ci sono Inter, Atalanta e Napoli?
"Ancora non è finito il girone d'andata, è un po' azzardato dirlo. Poi si possono pensare tante cose, questo è fuori di dubbio. Però mancano due partite per finire il girone d'andata, ci sono ancora più di 60 punti. 63 punti, ero forte in matemtica (ride, ndr)! Ed è prestissimo, noi dobbiamo cercare di avere l'obiettivo di fare punti di partita in partita e dar fastidio, questo è il nostro obiettivo primario. Stiamo lavorando tanto e vogliamo continuare a crescere".
Napoli cresciuto nel gioco e nella qualità. Qual è il prossimo obiettivo, aumentare il minutaggio di qualità?
"Possibilmente l'obiettivo è quello di allungare quel momento, il minutaggio: quello che noi dobbiamo percepire, sistematicamente in ogni momento della partita, che tipo di partita si sta giocando e che tipo di gara ci viene richiesta di giocare. Dobbiamo migliorare in questo. A volte quando lo spartito gara cambia, dobbiamo imparare a riconoscere che sta cambiando qualcosa. E adeguarci alla nuova situazione. Fa parte di un processo di crescita, sicuramente riconoscere il tipo di partita nel corso delle gare è qualcosa in cui dobbiamo migliorare. Quando qualcosa cambia, a volte ci inceppiamo o non leggiamo bene delle situazioni. Ma ci stiamo lavorando, i ragazzi si applicano e han voglia di migliorare. Questo è un aspetto in cui migliorare: riconoscere il momento della partita, adeguarci ai cambiamenti".
Contro le medio-piccole non sbagliate mai gara. C'è un motivo? Ed è la forza mentale?
"Incrocio le dita! Nel senso che non vogliamo essere scaramantici, ma... E' inevitabile che quando sulla carta incontri squadre che, sulla carta, dovrebbero essere inferiori a te, tu la partita la devi vincere. Se no hai mancato di qualcosa. Se incontri pari livello o superiori, puoi dare il massimo e non riuscire comunque a raccogliere. Magari nonostante questo io posso essere soddisfatto della prestazione. Invece quando incontri squadre che sono di un livello leggermente inferiore al tuo, lì dipende da te. Non ci sono scuse. In questo tipo di partite devi andare a prendere i tre punti".
"Lukaku sentiva troppo la pressione", ha detto proprio lei. Lo vede più sereno?
"Romelu è uno dei ventuno giocatori di movimento che abbiamo, quindi è uno che adesso è al top della forma. Non è che dobbiamo aspettare chissà cosa, è inevitabile che lui è Lukaku e ha aspettative molto più alte degli altri. Il suo curriculum crea aspettative importanti ma è un top. Deve gestirle. Deve continuare a fare ciò che sta facendo e deve sapere, ma lo sa benissimo, che portiamo delle aspettative. E dobbiamo mantenerle. Se in passato hai fatto qualcosa di importante, devi confermarti nel presente".
Opportunità del mercato di gennaio?
"Dal punto di vista del mercato, a livello di mercato non affronterò mai la questione perché c'è il club che deciderà in proposito. Se c'è da cambiare qualcosa. Spetterà esclusivamente al club: ho 21 giocatori di movimento, ho chiesto l'unica cosa al club di avere come minimo quel numero di giocatori. Per allenarli al meglio e avere un buon livello anche negli allenamenti. L'unica cosa è che resti quel numero di giocatori".
Siamo in tema di bilanci: come vede la Serie A ora che ci è tornato?
"Si è alzato il livello del campionato italiano, si è alzato perché rispetto a quello inglese difettavamo dell'intensità. Oggi si è alzata di tanto l'intensità, in più abbiamo l'aspetto tattico. Lo trovo migliore rispetto ai campionati esteri. C'è stata un'evoluzioen sotto tanti aspetti calcistici, come allenatori e visione di calcio pure. E lo si vede anche in Europa. La Fiorentina, l'Atalanta, l'Inter. Abbiamo portato cinque italiane in Champions: segnali importanti, che in Italia si è andati avanti. Lo rende più bello e anche più difficile, è sempre difficile anche in Europa affrontare una squadra italiana. Siamo cresciuti tanto, quindi son contento di questo: il nostro brand è sempre stato importante nel mondo e sempre visti come qualcosa da seguire".