Un vero vulcano Umberto Chiariello attraverso la propria pagina Facebook. Il collega è tornato su vari temi di casa Napoli tra cui in particolare sul biennio di Rafa Benitez:
Continuano a tirarmi in ballo su Rafa Benitez. Io non ne voglio parlare più, l'ho perfino promesso, ma non c'è niente da fare. Specie i folgorati dal presunto Messia insistono tutti i giorni, forti del fatto che il loro Maestro è stato il prescelto dal grande Real, dove lui contava amicizie importanti, come sottolinea Aurelio De Laurentiis che lo definisce uomo di importanti relazioni (ma pure questo è un merito).
Ho letto un post di Carlo Barillari che fotografa brillantemente e sinteticamente le maggiori "colpe" di Rafa: incapacità di adeguarsi agli uomini a disposizione (rigidità tattica, anche nei cambi aggiungo io) e viceversa arrendevolezza nell'accettare un mercato di basso profilo. Condivido in pieno. Le mie accuse nei confronti dello spagnolo sono state molte di più ed articolate, chi mi ha seguito le ha lette ed ascoltate più volte, inutile ripeterle.
Ma sono d'accordo con Carlo. Ed aggiungo di più: Rafa ha preteso di fare tutto lui, anche il mercato, portando quest'ultimo anno gente come Lopez, De Guzman, Michu, Koulibaly, da lui personalmente scelti. Non solo si è accontentato di terze scelte, quando poteva fare la voce grossa avendo una posizione inattaccabile, ma ha scelto poi male, stavolta. L'anno precedente aveva portato personalmente Reina, Albiol e Callejon, gli uomini del suo procuratore (altra cosa societariamente molto discutibile, ma lasciamo perdere). Due ottimi, uno meno (il mio pensiero su Albiol è noto, spero che quest'anno faccia bene, visto che è un difensore importante da 12 milioni di euro, gli stessi soldi spesi per Manolas, e molti di più per De Vrji costato 7, per intenderci).
Mertens lo portò Bigon, l'unico vero acquisto buono di tutta la sua gestione disastrosa. Higuain il solito colpo di culo di Aurelio De Laurentiis, che ha con Rafa una dote in comune: la fortuna dei vincenti (nella vita lo sono, inutile discutere su cose acclarate, i successi non vanno mai sminuiti).
Una volta tanto i diritti di immagine lo hanno salvato. Già chiuso l'acquisto del bidone Leandro Damiao, non arrivò il brasiliano per il mancato accordo sui famosi diritti d'immagine. Aurelio De Laurentiis era in America e tornò infuriato. Aveva i soldi di Cavani da spendere ed una piazza da accontentare. Higuain era già dell'Arsenal a 30 milioni, ma all'ultimo momento i Gunners si erano ritirati dall'acquisto, forse non convinti delle condizioni fisiche del Pipita, che l'ultimo anno a Madrid era stato fermo due mesi.
La Juve, che pure lo voleva, si era già ritirata dall'asta a 27 milioni. Aurelio De Laurentiis disse testualmente: chi è il migliore da prendere? Rafa disse: Higuain! E alla cifra spropositata di 37+3 di bonus Aurelio De Laurentiis lo prese. Oggi si è rivelato un affare. Ma diciamo che Higuain è un acquisto del Presidente, come lo fu Cavani, quel presidente tanto vituperato che ci sta facendo vedere campioni che non vedevamo dai tempi di Maradona, lo stesso presidente che per braccino corto a gennaio un paio di anni consecutivi si è fumato uno scudetto (e non l'ho perdonato ancora per questo).
Rafa ha il merito di aver molto contribuito all'acquisto di Higuain, ed anche il suo nome sulla panchina del Napoi ha pesato sulla scelta del Pipita di ridimensionarsi a Napoli (dopo Madrid cos'altro era?).
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Meriti di Rafa e demeriti successivi. Se poi andate a leggere quel mio articolo post Borussia Dortmund dell'andata, magnifica punizione di Lorenzino, che sta girando di nuovo in questi giorni su Twitter, capirete come mi ero innamorato dello spagnolo al suo arrivo, non potendone più del braccino corto di Mazzarri e delle sue paturnie psicologiche pur rendendogli i meriti dovuti al gran lavoratore che è, ed al motivatore che si è dimostrato. Poi Rafa ha mostrato ai miei occhi la sua cocciutaggine, la sua presunzione, la sua immodificabilità, ha fatto cose che per me si sono rivelate inaudite, tipo sostituire Hamsik con Pandev in un 4-2-4 sbilanciato avendo invece Dzemaili, suo sostituto naturale, a disposizione, ed andando a Dortmund -dove bastava un pari - a suicidarsi tatticamente. E da lì in avanti le mie critiche sono note.
Mi sono sentito come un amante tradito, proprio perché ho creduto in Rafa e nel sogno di rivincere finalmente dopo tanti anni con lui, il più titolato di tutti. Invece mi ha deluso tantissimo, come nessun altro, proprio perché alte erano le aspettative. Forse per questo ho alzato i toni nei suoi confronti, senza mai offenderlo però come ha fatto qualcun altro. Io ne ho chiesto semplicemente l'esonero, quando ho capito che la seconda stagione era da subito compromessa. Poi ho abbassato i toni, mi sono perfino scusato, perché non mi piace remare contro solo per difendere le mie idee (sbaglio come chiunque altro), quando ho visto che stava raddrizzando la baracca in campionato e procedeva a vele spiegate in coppa, grazie anche a sorteggi, una volta tanto, favorevoli.
Fino al capolavoro di Wolfsburg. Quel giorno mi sono operato, ed ho fatto il pazzo per vedere la partita in ospedale, ancora con i fumi dell'anestesia. Ho scritto un divertente pezzo sull'argomento che ha fatto sorridere molti. Non ringrazierò mai Rafa abbastanza per quella serata che per me, per mille motivi, resta memorabile ed indelebile nella memoria. Ma mi ha ripagato subito di cattiva moneta: io ho creduto nella coppa come nessun altro, lui del resto era il re di coppe, mi sono esposto oltre misura, convinto di giocarcela col Siviglia a Varsavia.Ancora mi sbeffeggiano per quella mia presa di posizione così netta, come mai in tanti anni di attività.Gli arbitri, d'accordo, hanno inciso tanto. Ma il Napoli doveva fare un sol boccone di una squadra molto meno forte e costosa della nostra come il Dnipro.
Il finale di stagione è stato indegno di un grande condottiero già con la testa altrove, come paventavo sin da fine settembre quando denunciai la sua mancanza di motivazioni.Che sono costate 2 Champions e le macerie economiche di oltre 100 milioni buttati.Avevo visto giusto, purtroppo, con anticipo, come spesso mi succede, e non mi fa piacere, perché vedere le cose prima è una dote che mi viene spesso riconosciuta, ma che mi crea tante antipatie, perché fare il grillo parlante non rende simpatico nessuno.
Meglio quelli che inneggiano alle tre porpette e si adeguano a tutti e comunque. Quelli campano bene in eterno. Beati loro. Io li chiamo i GIRASOLI, ma del genio di Van Gogh non hanno nulla. Io del grande pittore mi prendo la follia: quella di dire ciò che penso sempre e comunque, infischiandomene di tutti gli improperi che me ne derivano. CHI SE NE FOTTE, IOSTOCONSARRI