Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello:
«A Napoli siamo autolesionisti. Io sarò pure autolesionista ma non voglio essere fesso. Io mi ricordo la storia. Il Napoli di Mazzarri con i tre tenori Lavezzi, Hamsik e Cavani pur non essendo una grande squadra si trovò a lottare per lo scudetto contro il Milan.
Nel corso di Roma-Napoli Marco Cattaneo, giornalista che all’epoca lavorava per Sky ma oggi è a DAZN, se ne uscì con uno scoop dopo che in bassa frequenza gli fanno vedere delle immagini in cui Aleandro Rosi provoca Lavezzi e lui ci cade a due scarpe, si gira e gli sputa addosso. Fu un gesto deprecabile, una delle cose più brutte a cui avremmo potuto assistere. Ci sono stati tanti casi del genere, come quello che ha coinvolto anche Francesco Totti. Quel campionato lo decise Cattaneo.
Il bomber dell’Italia ai Mondiali 2006 fu Angelo Carosi che è un regista italiano di grandissimo livello che ha beccato la testata di Zidane a Materazzi. Fu il primo caso in cui una prova televisiva fu decisiva anche se usata in maniera indebita. L'arbitro mandò via Zidane dopo che il quarto uomo lo avvisò che alla televisione avevano mostrato quelle immagini. L’episodio suscitò scalpore sugli spalti, non si capiva perché. C'era anche la cancelliera tedesca tra le autorità, tutti gridarono allo scandalo prima che sullo schermo apparisse la testata di Zidane che dimostrò che il fattaccio era avvenuto. Il potere della televisione ha segnato un mondiale.
Lavezzi aveva sputato e Cattaneo lo beccò. Il giudice sportivo acquisì l’immagine e Lavezzi fu squalificato per tre turni, Lavezzi non giocò la partita chiave contro il Milan e lo scudetto fu perso. La squalifica fu giusta ma gli arbitri non se ne accorsero in campo, Cattaneo con i denti da dracula ha azzannato la notizia e Lavezzi e ha fatto il giornalista. La mancanza di Lavezzi fu fondamentale. Ieri sera il signor Lautaro Martinez ha lasciato il campo smoccolando e ci sta perché l'Inter ha perso il match dopo un primo tempo di occasioni sprecate dove non è riuscita a passare in vantaggio.
Con quella di ieri, l’Inter ha perso due delle ultime tre partite. Lautaro è il capitano dell’Inter e mentre lascia il campo si lascia andare ad una bestemmia rivolta al Padre Eterno. Io mi chiedo: lo sapete quanti bambini o gente credente guardano la partita? È bello sentire il capitano dell'Inter bestemmiare in diretta? Stanno dicendo una fesseria clamorosa che siccome non c’è l'audio, non si può punire. Quando si registra una partita, la si registra in due modi nel dirty e nel cleen che è quello senza grafica che serve per i montaggi. Le piste audio sono separate. C’è l’audio ambiente che è collegato ai microfoni di campo e da cui sicuramente la bestemmia verrà fuori. Io mi appello al codice di Giustizia Sportiva.
L’Articolo 37 recita che di fronte alla blasfemia e alla bestemmia, la sanzione è minimo di una giornata di squalifica. In passato per molto meno molti giocatori sono stati sanzionati. Lautaro è il capitano e lo fa reiteratamente. Ognuno si deve assumere le responsabilità dei propri comportamenti, se lui viene meno ai regolamenti, fa il bestemmiatore seriale e fa una cosa contro il regolamento: deve pagare. O c’è un regolamento a parte per Lautaro Martinez e per l’Inter da Passaportopoli ad oggi, come sostengono Moggi e gli juventini tutti? L’argentino va punito senza se e senza ma».