Il giornalista Umberto Chiariello a Radio Crc fa il punta sui temi del giorno in casa Napoli nella trasmissione "Il punto chiaro". Queste le sue dichiarazioni:
Il Torino è una squadra che è in grande difficoltà, con oggettivi problemi di organico. Perché se tu ogni anno vendi i pezzi migliori e i conti non tornano, e Cairo quest'anno si è venduto Bellanova e Buongiorno, chiaro che poi se non investi i conti non tornano. Se poi perdi anche Zapata, i conti addirittura esplodono, fai default. Diciamoci la verità, il Toro è una squadra costruita per fare - se va malissimo - undicesimo o dodicesimo posto, se va benissimo, fa l'ottavo posto. Nelle prime cinque ci sono Inter, Milan, Juventus, Napoli e Atalanta. A seguire ci sono Lazio, Roma e la Fiorentina quindi le prime otto del campionato sono già stabilite. Quindi il Toro al massimo può competere per il nono posto. Il Napoli affronta una squadra da perfetta metà classifica in questo momento in crisi, con la tifoseria che si è svegliata dal coma mediatico in cui l'aveva gettata Cairo.
Apro questa questo inciso: chi è lettore abituale della Gazzetta tutti i giorni come me, per motivi di interesse lavorativo, ma anche storico, perché io ho sempre letto i quotidiani sportivi oltre che quelli politici. Uno apre la Gazzetta tutti i giorni non seguendo il calcio italiano, direbbe: certo che questo Torino quanto è forte, avrà vinto minimo 7-8 titoli negli ultimi 20 anni! Perché ogni giorno senti magnificare questo Toro come se fosse uno squadrone, peccato che quel giornale di Cairo è diventato un house organ, per cui la Gazzetta un po' senza pudore, diciamoci la verità, ogni giorno fa una pagina celebrativa del Torino indegnamente considerato alla stregua di una grande squadra. Addirittura ha superato ogni limite di decenza perché ha venduto quest'anno buongiorno e la Gazzetta non lo ha detto. Cioè non l'ha mai detto. A cessione fatta dopo due giorni hanno parlato della nuova difesa del Toro senza citare Buongiorno. Per cui uno che seguiva solo la Gazzetta ma non seguiva il campo diceva: bah, si sarà rotto, si sarà infortunato, ci date notizie, che fine ha fatto Buongiorno? Non hanno mai pubblicato la notizia dell'acquisto del Napoli di Buongiorno, mai, per evitare contestazioni. Era l'acquisto più importante del calciomercato di tutto il mese di luglio e La Gazzetta non ha dato la notizia. Qualcosa di imbarazzante. Tant'è vero che girava la battuta: per cortesia, se sentite i giornalisti della Gazzetta non ditegli mai Buongiorno, dite buondì, perché sennò questi si vergognano al sol pensiero di sentire la parola "buongiorno", perché c'è stato un vero e proprio dictat editoriale.