Chiariello: "De Laurentiis? Nessun rinvio a giudizio, ecco la verità e cosa dovrà fare per l'archiviazione"

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Chiariello: De Laurentiis? Nessun rinvio a giudizio, ecco la verità e cosa dovrà fare per l'archiviazione

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Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito un estratto diffuso tramite comunicato stampa da CRC con le parole di Umberto Chiariello

«Oggi a chiusura delle indagini per il falso in bilancio per cui la Procura di Roma ha indagato De Laurentiis, Chiavelli e il Napoli, dopo il proscioglimento del Tribunale di Napoli e dopo le assoluzioni sul piano sportivo, il PM ha chiesto il rinvio a giudizio.

De Laurentiis non è stato rinviato a giudizio, quindi non c’è nessuna una notizia di fondo. Sarà convocato dal Gip, davanti al Gup e insieme ai suoi avvocati dovrà convincere il Giudice ad avere l'archiviazione. Se la ottiene, sarà tutto finito. Se non la ottiene, si aprirà il processo che ha tre gradi di giudizio dove De Laurentiis potrà difendersi.

Non c’è nessuna voglia di colpire il Napoli. Quando la Procura indaga ha dei termini entro cui chiudere le indagini altrimenti deve chiedere la proroga al Gip. È solo coincidenza il fatto che questo avvenga in concomitanza con la partita con l’Inter. Sono fatti scollegati che non hanno nessuna comunanza. 

Secondo tema. L’Italia è uno Stato laico, ma anche uno Stato cattolico, perché è la religione del paese come stipulato dai Patti Lateranensi. Io sono agnostico ma sarei stato ben felice che Lautaro Martinez fosse stato punito con almeno una giornata di squalifica. C’è un reato penale e un codice di Giustizia Sportiva dove all'articolo 37 viene detto esplicitamente che per blasfemia la sanzione minima prevista è di una giornata. Non capisco come Chinè non abbia preso in considerazione le immagini. Gli audio erano recuperabili e avrebbero dato la prova evidente della bestemmia. 

Oggi è il giorno dei retropensieri. Djokovic sta portando avanti una battaglia non condivisibile. Chiarisco: Sinner è stato contaminato, non gli è stato somministrato il farmaco. Non è un caso di doping ed è stato contaminato in proporzioni così insignificanti che nel 2027 non verranno prese neanche in considerazione. Tutto è stato dovuto ad una leggerezza di uno degli assistenti del suo fisioterapista.

Sono d’accordo con la squalifica di tre mesi, lo trovo il giusto compromesso. Sinner è innocente e lo conferma la Wada. Ha preso tre mesi di squalifica a causa della responsabilità oggettiva: lui risponde dei suoi collaboratori. Non gli toglie il primato in classifica, perché Sinner è innocente e non si è dopato, ma paga per responsabilità oggettiva.

Djokovic ha affermato che Sinner è innocente, ma che per casi simili in passato molti innocenti sono stati condannati e per questo doveva essere condannato anche lui. È un ragionamento sbagliato, secondo me, che spesso sento che viene fatto anche sul Var. Se la Wada ha sbagliato ad applicare delle norme condannando molti atleti innocenti, Sinner ha spianato la strada per il futuro. Non è che se qualcuno viene condannato ingiustamente o viene fatto un errore, allora chi dopo lo applica giustamente fa una cosa sbagliata».

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