A "1 Football Night", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Luca Cerchione, direttore dell’emittente radiofonica campana. Di seguito, un estratto delle dichiarazioni.
Raspadori può essere l’uomo in più del Napoli nel rush finale? “Per quanto riguarda Raspadori, ho un'idea chiara. Mi rifaccio a una massima di Einstein: 'Se giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la vita a credersi stupido'. Lui è una prima punta brevilinea, di movimento, simile a Mertens, che non riempie l'area di rigore ma preferisce abbassarsi a giocare. Adattarlo a esterno o pretendere che cambi le partite in 10-15 minuti entrando al posto di un esterno puro come Neres non è la soluzione migliore per lui. D'altro canto, però, è stato un grande investimento del club, che crede molto in lui. Se nelle prossime 10-12 partite non riuscirà a lasciare il segno, è probabile che in estate si facciano valutazioni importanti sul suo futuro. Il Napoli, infatti, ha già ricevuto offerte per lui, anche a gennaio, quando Kvaratskhelia è stato ceduto. Mi risulta sia stato proprio Conte a opporsi alla sua cessione. Il club ha posto un veto e ha deciso di trattenerlo. Ora è il momento in cui Raspadori deve dimostrare il suo valore."
Le risulta che il Napoli abbia ricevuto offerte concrete per lui, a gennaio, o è stato trattenuto solo per mancanza di opportunità? “Già a ottobre mi arrivò la voce che il Como fosse molto interessato a Giacomo Raspadori. Il Como sta portando avanti un progetto ambizioso, con una società solida e risorse economiche importanti. Se il Napoli non avesse posto un veto, probabilmente l'affare sarebbe andato in porto. Il motivo principale per cui non è stato ceduto è semplice: non si poteva dire addio, nella stessa sessione di mercato, sia a Kvaratskhelia che a Raspadori. Già sostituire il primo è stato complicato e, di fatto, il club non ci è riuscito; perdere anche il secondo avrebbe lasciato la squadra senza alternative offensive, costringendo il club ad una complicata ricerca del sostituto.”
Conte non ha risorse in panchina oppure è lui che non le vede? “Conte ha delle grosse defezioni, attualmente, ma il suo approccio totalizzante, secondo cui se non ha calciatori che ritiene idonei al suo gioco non fa il cambio, è discutibile. Sabato, dopo l’infortunio di Mazzocchi, c’è stato un momento di panico per quattro o cinque minuti, e lì non sono d’accordo con Conte. Se vuoi far esordire Rafa Marìn, ci può stare, ma devi farlo nel momento esatto in cui Mazzocchi si fa male, non girarti verso la panchina e chiederti: ‘E adesso chi metto?’. Perché la risposta devi già saperla, visto che percepisci dieci milioni di euro netti a stagione. Non possiamo saperlo noi, deve saperlo lui. Noi ci fidiamo ciecamente di Conte, ma non può essere così drastico. A un certo punto, mi è sembrata quasi una provocazione quando si è chiesto, ad alta voce, chi mettere. La prima cosa da fare era togliere Mazzocchi immediatamente, perché se avesse peggiora l’infortunio, la situazione si sarebbe complica ancora di più, considerando che il Napoli ha già tre giocatori della catena di sinistra fuori ed il 30 adattato in quel lato.”
Lautaro sarà squalificato per le espressioni blasfeme? “Guardando la situazione dall'esterno, mi chiedo: se viviamo in un periodo storico in cui si presta molta attenzione alle etichette, alle minoranze, alla religione, può mai passare impunita una situazione del genere? Secondo me, no. Bisognerebbe intervenire e applicare la squalifica prevista dal codice di giustizia sportiva: un turno di stop per Lautaro Martinez, che, tra l’altro, si riposerebbe anche in vista della sfida contro il Napoli. Quindi, molto semplicemente, sì: Martinez dovrebbe essere squalificato per una giornata.”
Secondo lei, c’è stato un errore sul gol di Isaksen? E, se sì, di chi è stata la responsabilità e in che percentuale? "Io dico che Meret poteva e doveva fare di più. Il tiro era da 30 metri e, tra l’altro, sta girando sui social questa bufala dei 120 km/h. Chi l’ha scritta dovrebbe spiegarci come ha calcolato la velocità del tiro. Meret poteva sicuramente fare meglio. Però, prima di arrivare a quel tiro, c’è un colpo di testa alla cieca di Rrahmani, una difesa passiva che non esce e, soprattutto, l’aggravante della posizione di McTominay e Lobotka, che si fanno trovare fuori posizione. Entrambi provano un disperato rientro, ma è chiaro che Isaksen, nel giro di due secondi, stoppa e tira senza che abbiano il tempo materiale di contrastarlo. Sì, c'è anche un errore di Meret, perché il pallone gli arriva sulla mano, e, come successo contro l’Inter sul gol di Çalhano?lu, non spinge con le gambe e non oppone forza con il polso. Il risultato è che la mano gli si piega all’indietro e la palla finisce in rete."
C’è chi dice che col ritorno al 4-3-3, Raspadori finirà in panchina e non giocherà più. Lei cosa ne pensa? "In primis, dico che torneremo al 4-3-3 nel momento in cui Conte recupererà alcuni uomini, non solo Neres, ma anche Olivera, che potrebbe rientrare già contro il Como; solo allora potremmo rivedere quel modulo. Il problema sarà di Raspadori: dovrà dimostrare le sue qualità. Dopo più di due anni al Napoli, è giusto dire che l’investimento da 35 milioni di euro non sia stato ripagato, al netto di gol importanti, come quello contro la Juventus che ha deciso lo Scudetto. Ma se dobbiamo giustificare quella cifra solo con quel gol e qualche altro episodio, sinceramente non vale quei soldi. Detto ciò, Raspadori può essere devastante se messo nel giusto contesto. Se gioca come prima punta in un sistema che gli permette di venire incontro al pallone, può essere molto efficace. In un 3-5-2, con una punta fisica accanto come Lukaku, potrebbe rendere al meglio. Ha una velocità di esecuzione pazzesca e sa calciare bene con entrambi i piedi. Se gli si chiede di fare l'esterno sinistro a rientrare sul destro, invece, quella non è la sua posizione ideale."