A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico sociale della Nazionale Italiana:
“Il problema degli infortuni muscolari non va sottovalutato. Fare appelli però come sono stati fatti a Fifa, Uefa e Federcalcio non serve a nulla perchè davanti al business poco si può fare. I calendari sono diventati massacranti per le squadre d’élite e quindi per le squadre che giocano 3 partite a settimana. A fine anno questi calciatori giocano 65/70 partite e quindi c’è un sovraccarico articolare che comporta lesioni muscolari nel presente, ma nel futuro comporteranno problemi di artrosi, alle articolazioni. Si gioca troppo, si gioca intensamente, i ritmi di gioco sono altissimi e quindi non è difficile che ci si possa rompere.
Giocare le coppe crea spinte agonistiche importanti però da un punto di vista fisico, giocare una partita a settimana permette di far riposare parecchi giocatori ed attuare un turnover più dilatato. Da un punto di vista medico, giocare una volta a settimana è sicuramente meglio.
Non sottovaluto la forza nervosa che può godere una squadra impegnata nelle coppe, soprattutto quando si fa risultato perchè la spinta emotiva conta tanto. Poi il calo fisico c’è ed infatti nella ripresa contro il Parma, l’Inter l’ha accusato. Non esiste un calo fisico o mentale, le due cose si associano sempre.
Conte è un grande e non lo dico perché lo conosco, ma perchè tira fuori dai ragazzi il 110% ed è per questo che viene accusato di spremere i giocatori, ma lui non li spreme, è una dote questa. Poi è puntiglioso, preciso, non lascia niente al caso. E' un valore aggiunto, sta dando tantissimo al Napoli".