Quel 10 maggio 1987 fu festa grande al San Paolo. Andrea Carnevale ando' in gol alle 16:29 contro la Fiorentina. Fu il gol-scudetto. A Il Mattino ha rilasciato una lunga intervista, questi i passaggi più significativi: "Stavamo attaccando a tutto spiano. Diego era quello che tirava di piu'. Venne avanti anche Ferrario. Tiro' una botta De Napoli, poi alla mezz’ora, Diego mi dette la palla nella metà campo della Fiorentina, io la detti a Giordano che con un colpo di tacco me la restitui' mentre entravo in area di rigore e la' anticipai l’uscita di Landucci colpendo di esterno destro. Il San Paolo esplose. Fu una liberazione. A due giornate dalla fine avevamo l’Inter a tre punti e la Juventus a quattro. Dovevamo respingere l’ultimo assalto dell’Inter che giocava a Bergamo. Dopo il mio gol arrivo' la notizia che l’Inter era sotto sul campo dell’Atalanta. Quando la Fiorentina pareggio' con la punizione di Baggio, noi eravamo avanti di quattro punti sui nerazzurri. Era scudetto. Non fu una annata facile per me. Partii titolare con la maglia numero 11. Dopo sei giornate arrivo' Ciccio Romano che Pierpaolo Marino scovo' nella Triestina. Entro' in squadra a Roma, dove vincemmo con un gol di Maradona, e non ne usci' piuÌ. Ero arrabbiatissimo col mister. Lui giocava con Caffarelli all’ala destra e Romano col numero 11. Ero praticamente fuori".
Senza dimenticare la Coppa Italia stravinta con 13 vittorie su tredici partite.
"Con il Napoli ho vinto tutto. I due scudetti come Maradona, Ferrara, De Napoli, Renica".
E poi la Coppa Uefa 1989.
"Otto partite e tre gol con quello dell’1-0 a Bordeaux, ma anche il secondo gol alla Juve al San Paolo conquistando i supplementari vinti con Renica, sorpasso indimenticabile".