Acquistato dal ZagÅÄbie Lubin per 100.000€, venduto poi al Napoli cinque anni dopo per 14 milioni. Competenza e lungimiranza, nel calcio, sono spesso sinonimo di plusvalenza. E l’Udinese è un esempio mondiale in questo senso. Nella lista infinita dei grandi talenti lanciati nel grande calcio dalla società bianconera c’è a caratteri cubitali il nome di Piotr Zielinski. Valore 140 volte superiore rispetto al prezzo d’acquisto, un affare per la famiglia Pozzo e per il Napoli che ora si gode le giocate e i gol del centrocampista polacco. Scoperto da Andrea Carnevale, ex attaccante proprio degli azzurri negli anni d'oro di Maradona, e dalla sua squadra di osservatori in un torneo con la nazionale under 16 della Polonia. “Sì, era a Tolone e appena lo vedemmo lo portammo subito in Italia. E’ stato con noi 20 giorni ma già dopo i primi tre o quattro allenamenti capii che era un talento superiore rispetto agli altri. Organizzai un’amichevole con la Primavera per vederlo all’opera e alla fine chiamai subito il presidente Pozzo dicendogli di ingaggiarlo subito, era un calciatore che non potevamo farci scappare. Era il più giovane di tutti quanti, ma anche il più forte. Rimasi abbagliato dalle sue movenze eleganti e dalla sua classe. Era talmente forte che non riuscivamo neanche a capire se era destro o sinistro, calciava con entrambi i piedi in maniera perfetta. Me lo aspettavo quest’impatto perché è di quei talenti cristallini, innati. E devo dire che il fatto di aver ritrovato Sarri dopo l’esperienza a Empoli lo abbia avvantaggiato, rendendo il suo ambientamento molto più semplice e tranquillo. Quando un calciatore si sente apprezzato diventa tutto più facile. Per le movenze che ha mi ricorda Zidane. Ora non voglio fare un paragone, però per come si muove somiglia un po’ all’attuale allenatore del Real Madrid. Per il tipo di operazione, invece, mi ricorda Hamsik che il Napoli prese giovanissimo dal Brescia. Anche io lo vidi all’epoca, si capiva già che sarebbe diventato un campione. Zielinski potrà emularlo in maglia azzurra. Per ora è impressionante il modo in cui si è imposto in soli quattro mesi in una città come calda come Napoli. Bravo Giuntoli a prenderlo e a intuirne le potenzialità”.
Eppure la trattativa per portare Zielinski a Napoli è stata lunga. Un po’ perché gli azzurri guardavano anche ad altri obiettivi e un po’ perché il centrocampista sembrava affascinato anche da esperienze all’estero, Liverpool in primis. Sul suo trasferimento in azzurro, però, c’è anche lo zampino di Pozzo e dello stesso Andrea Carnevale. “C’è un grande rapporto tra le due società, consolidato ormai in tanti anni di trattative. E quindi posso confermare che anche la nostra proprietà ha speso una parola nei confronti del Napoli, indirizzando la scelta del calciatore. Anche io gli parlai, sono sincero: gli ho consigliato di andare al Napoli. Conosco la città, il calore che riceve un giocatore e mi sono sentito di indirizzarlo in questo modo. Il ragazzo aveva offerte sia dall’Inghilterra che dalla Germania, ci ha riflettuto un po’ ed ha scelto di trasferirsi in azzurro. E’ un ragazzo silenzioso, educato, un vero lavoratore. E poi è molto timido, parlava poco anche perché imparare l’italiano per un polacco non è una cosa facile. In campo, però, tira fuori tutto il suo carattere, è molto più spavaldo. Anche per questo dico che diventerà un grande campione”.