A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Danilo Caravello, agente FIFA. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Tornerebbe al 4-3-3 con Neres titolare o continuerebbe con il 3-5-2, che sembra favorire il gioco di Raspadori?
“Premetto che Raspadori, così come Tonali e Politano, è stato molto importante per l'Italia. Matteo Politano, poi, ha dimostrato di essere un giocatore imprescindibile sia per la Nazionale che per il Napoli, nonostante abbia ricoperto un ruolo da quinto di centrocampo, mentre lui nasce come esterno offensivo puro. Per quanto riguarda il Napoli, io tornerei al 4-3-3, perché è un modulo più offensivo e, in questo momento, la squadra ha bisogno di vincere più partite per restare in corsa. L’aspetto positivo è che ha molte variabili tattiche e può anche iniziare con un modulo e modificarlo a gara in corso.”
È stato Giuntoli a rendere grande De Laurentiis o è stato De Laurentiis a rendere grande Giuntoli?
“In società come il Napoli, ma anche la Lazio, la figura del direttore sportivo ha un peso relativo rispetto ad altri club, perché i presidenti sono molto presenti nelle decisioni. De Laurentiis e Giuntoli hanno formato un connubio vincente, ma poi il loro percorso si è separato. Ora, con Conte, si sta cercando di aprire un nuovo ciclo, perché sappiamo che Conte non si accontenta di arrivare secondo. In Italia, tutti parlano di calcio, ma ci sono tanti meccanismi interni che dall'esterno si vedono poco. Alla fine, però, bisogna ricordare che anche i calciatori sono esseri umani e possono sbagliare. Il problema è che, nel nostro Paese, è difficile ammettere gli errori. Ma il calcio resta uno sport meraviglioso, fatto di emozioni e di discussioni infinite.”