Capparella: "Il calore ricevuto a Napoli lo porto dentro di me. Crotone? Deve stare molto attento, prende gol alla prima occasione"

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Capparella: Il calore ricevuto a Napoli lo porto dentro di me. Crotone? Deve stare molto attento, prende gol alla prima occasione

Marco Capparella ha rilasciato un’intervista a NapoliSoccer.net: Il Napoli in questo momento vive un periodo difficile, secondo lei cosa deve fare Sarri per invertire questo trend negativo?“Sinceramente dare un giudizio ora su cosa deve fare Sarri mi sembra molto presuntuoso. Sarri è un tecnico che stimo tantissimo, è un allenatore preparato che lavora molto bene sul campo, ne ha vissute tante di queste situazione difficili e per questo motivo sono certo che sa benissimo come uscirne. Cambiare modulo? Mi sento in difficoltà ed in imbarazzo a rispondere a questo tipo di domanda. Sarri sa bene chi è in forma e chi non lo è; perciò mi sembra presuntuoso che io, Marco Capparella, possa dire cosa deve cambiare. Mercoledì ha azzardato i tre piccoli ed ha tolto Gabbiadini, forse perché lo ha visto meno in forma rispetto agli altri. Contro il Besiktas mi ha impressionato molto Diawara, il ragazzo ha giocato venti minuti e si è mosso bene è andato in pressione sugli avversari ed ha fatto intravedere buonissime cose”. Crotone-Napoli: cosa bisogna aspettarsi da questa gara?“E’ una gara trabocchetto e una squadra come il Napoli ha tutto da perdere; poiché se vinci hai fatto il tuo, mentre se stecchi un attimo e pareggi hai fatto un disastro totale. È una gara che va presa con la pinze e bisogna ottenere il massimo con serenità e senza rischiare tanto. Il Napoli deve stare molto attento, in questo periodo è un pò sfortunato e prende gol alla prima occasione che subisce” Come è avvenuto il suo passaggio al Napoli?“Ero in B ad Ascoli, eravamo secondi in classifica e lottavamo per raggiungere la Serie A. L’ultimo giorno di mercato è successo che dovevo andare al Napoli. Il presidente De Laurentiis mi ha letteralmente comprato dall’Ascoli e sono dovuto andare via. La società marchigiana mi ha venduto tranquillamente ma con non poche difficoltà. La mia cessione è arrivata anche a causa del fatto che quell’anno l’Ascoli aveva alcune difficoltà economiche. Ero stato all'Avellino”. Che ricordi porta della sua esperienza partenopea?“Qualcuno dice che chi non ha giocato a Napoli non è giocatore. I ricordi della mia esperienza partenopea sono ricordi fantastici che porto sempre con me. Ricordo una platea fantastica che ad ogni gara ci accompagnava in maniera favolosa. Giocare a Napoli ha i suoi pro e i suoi contro ma io ho avuto la fortuna di vincere sempre, eccezione fatta per il primo anno dove perdemmo la finale play off contro l’Avellino per andare in B. Il napoletano apprezza molto la persona che sei e che sei stata in quel momento. Ho un rapporto ottimo con Napoli e i napoletani, anche oggi che sono passati tanti anni e faccio minimo tre interviste a settimana con testate napoletane, ogni volta che vado lì mi amano e mi adorano, c’è un calore che non ho ricevuto da nessun’altra parte. Adesso lavoro a Venezia ma quando incontro un napoletano stiamo minimo mezz’ora a parlare, fare foto e firmare un autografo”. Attualmente cosa c’è nel suo futuro?“Mi piacerebbe allenare una squadra ma mi piace molto anche questa quest’attività che ho intrapreso. Faccio quest’attività da tre anni ma ho iniziata a sponsorizzarla da tre mesi e mi fa piacere di avere a che fare con dei ragazzi che hanno tanto voglia di imparare e migliorare. Se capita la possibilità di allenare una squadra del settore giovanile o una prima squadra ben venga. Bisogna fare tanta gavetta, migliorarsi e aggiornarsi e prima o poi una chance arriverà”.
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