Ultimissime Calcio Napoli - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Caira, ex direttore sportivo della Roma. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cos’è accaduto ieri alla Roma, che perdendo 3-1 a Bilbao esce di fatto dall'Europa League?
"Non voglio ripetere sempre gli stessi argomenti, ma l'espulsione di Hummels dopo dieci minuti a quel livello è, secondo me, improponibile nel 2025. La prima regola che la UEFA dà agli arbitri è la tutela dello spettacolo, e ieri non è stata rispettata. Detto questo, cosa possiamo dire? Il mio pensiero, da vecchio addetto ai lavori, è che a livello internazionale contiamo sempre meno.
Anzi, prima ancora di lamentarci dei nostri arbitri, dovremmo guardare cosa accade fuori. Non so se avete visto altre partite, ma ci sono stati episodi davvero incommentabili. Un fallo commesso in quel punto del campo e in quel momento della gara, per quanto fosse un errore del giocatore, non giustifica un rosso diretto. Se fosse stato più vicino alla porta, sarebbe stato più comprensibile, ma così si è rovinata una partita senza motivo. Detto questo, la Roma ha provato a difendersi come ha potuto, ma in queste competizioni, anche in dieci, bisogna riuscire a ottenere qualcosa di più."
Ha detto che il calcio italiano, a livello europeo, conta poco e che alcune scelte arbitrali lo dimostrano. Però, nel caso dell’Inter, abbiamo visto episodi come il rigore assegnato per la simulazione clamorosa di Thuram, che, rivedendo le immagini al VAR, sarebbe stato cancellato e avrebbe portato addirittura all’ammonizione del giocatore. In quel caso, non sembra che il nostro peso specifico sia così scarso, o sbaglio?
"No, assolutamente. Però ci sono sempre delle eccezioni. Io faccio un discorso più generale: se si osserva il quadro complessivo degli ultimi anni, non c'è mai stata grande attenzione per le squadre italiane. Racconto un aneddoto: ai tempi della presidenza UEFA di Artemio Franchi, lui aveva creato una sorta di codice non scritto per cui le partite importanti delle squadre italiane non venivano affidate ad arbitri francesi o inglesi.
Quindi, se fossimo ancora ai tempi di Franchi, ieri non avremmo avuto un arbitro francese come Clément Turpin, così come non avremmo avuto Taylor nella finale di Europa League della Roma. Non voglio difendere la Roma, ma mi piace mettere insieme i tasselli. Penso ai napoletani che ricordano l'Italia-Argentina di Italia '90: otto minuti di recupero e un arbitraggio che tanti ancora oggi contestano. Sono episodi che restano nella memoria."
Cambiamo argomento e parliamo del campionato. Le prime tre squadre sono raccolte in tre punti, e domenica ci sarà lo scontro tra Inter e Atalanta. Che partita si aspetta?
"Mi aspetto una gara bella, la più bella di questa stagione. L'Atalanta gioca sempre in modo sbarazzino, ma con una crescente consapevolezza della propria forza. L'Inter, invece, è una squadra più solida e concreta. Difficile fare un pronostico, ma se l'Inter riesce a imporre la sua esperienza e la qualità dei suoi giocatori, potrebbe avere un leggero vantaggio."
E per il Napoli, che giocherà alle 12:30 contro il Venezia, quale sarebbe il miglior risultato nel posticipo?
"Un pareggio, senza dubbio, anche se c’è chi pensa che sarebbe meglio una vittoria dell'Atalanta, considerando che in città si percepisce molta preoccupazione per la squadra di Gasperini. Inoltre, l’Inter ha più impegni con la Champions League e potrebbe perdere punti per strada. Capisco il ragionamento, ma le squadre abituate a giocare su più fronti, con rose importanti come quella dell’Inter, spesso trovano ulteriore forza vincendo. Quindi, fermare l’Inter ora potrebbe essere la soluzione migliore."
Il Napoli ha la forza per vincere questo scudetto?
"Secondo me sì, soprattutto dal punto di vista caratteriale e dell’intensità di gioco. Con l'arrivo della bella stagione e campi migliori, il Napoli potrebbe esprimersi ancora meglio. Ha ritmi di gioco che, in alcuni momenti, ricordano la Premier League. Bisogna puntare su queste due caratteristiche, perché a livello di qualità della rosa, il Napoli è leggermente inferiore, soprattutto rispetto all’Inter."
Una differenza accentuata dal mercato di gennaio, con la cessione di Kvaratskhelia al PSG e la sostituzione con Okafor?
"Non voglio riaprire ferite, ma è chiaro che il mercato di gennaio non abbia aiutato, anzi. Detto questo, il Napoli ha comunque tenuto botta. Ora bisogna guardare avanti e concentrarsi sul campionato, senza rimuginare sul mercato passato, a patto che si stia già programmando il prossimo mercato estivo."