A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Caira, agente FIFA ed ex direttore sportivo della Roma. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quale sarà il futuro di Chiesa, dunque?
“E’ un giocatore in uscita. Sono cambiati i programmi tecnici ed evidentemente il nuovo allenatore non lo vede tra i giocatori primari. Ciò detto, se continua a chiedere un ingaggio superiore ai 6 milioni… So che lo stavano seguendo West Ham, United e Chelsea. Vi garantisco che il West Ham non gli darebbe nemmeno 6 milioni. Il Chelsea non può fare follie e lo United andrebbe su altri profili. Napoli? Magari potrebbe essere il colpo del 30 agosto”.
Perché per un giovane del settore giovanile è così difficile imporsi nella prima squadra della Roma?
“E’ il problema del nostro sistema. Anzi, forse la Roma è una delle poche società che, negli anni, ha attinto al proprio settore giovanile. Basti pensare a Totti, Aquilani, De Rossi o Florenzi. Poi, sta anche al ragazzo riuscire a maturare in fretta per esprimersi in prima squadra. Un calciatore deve anche riuscire a supportare il fatto di affermarsi in prima squadra e vantare un prezzo del cartellino che diviene di dieci milioni”.
Con Osimhen il problema è stata la richiesta eccessiva?
“Ad oggi, ripeto che anche per 70 o 80 milioni il Napoli dovrebbe cercare di venderlo. Starà alla società valutare. Tuttavia, non si può pensare ancora di pretendere una certa somma quando il mercato non vive più di certe operazioni. In più, c’è uno stipendio che il Napoli gli ha riconosciuto con la certezza di poterlo vendere. È un ingaggio pesante, che potrebbe creare anche qualche problema negli equilibri dello spogliatoio”.