Ecco parte dell'editoriale di Enzo Bucchioni, direttore del QS, su Tmw:
"Berlusconi sta vendendo il Milan e su questo, nonostante le smentite, ormai non ci sono più dubbi. Del resto la conferma indiretta è arrivata dallo stesso presidente che lunedi' scorso durante una cena riservata ha rivelato ai suoi ospiti di aver ceduto il 75 per cento del capitale del Milan. A chi ?
E' questo il grande interrogativo. Ad arricchire il panorama fatto di una ridda di nomi tra magnati cinesi e thailandesi, si è aggiunto ieri sera il giallo di un'altra cena ad Arcore alla quale ha partecipato l'uomo d'affari di Hong Kong Richard Lee, amico di Berlusconi, già visto in altre occasioni a San Siro durante le gare dei rossoneri.
Il perché di questa cena non è dato sapere.
Lee potrebbe aver consigliato il presidente sulle ultime offerte che gli sono arrivate, sui nomi degli acquirenti possibili, o invece, potrebbe far parte di una delle cordate di imprenditori cinesi che stanno per mettere le mani sul Milan.
Lo scenario dei compratori ora vede in pole position mister Zong, miliardario cinese, leader di molte industrie operanti in attività diverse. Sarebbe sua l'offerta più consistente, attorno al miliardo di euro, per l'acquisizione del 75 per cento del Milan. Dietro mister Zong ci sarebbe addirittura il governo cinese che vuole investire molto sul calcio in patria, ma anche sfruttando un marchio storico come il Milan per una grande operazione di marketing. L'obiettivo è provare a vincere il mondiale di calcio con la nazionale cinese nel giro di tre-quattro mondiali. I cinesi sono leader in tantissimi sport, lo vogliono diventare anche nel football. Per rimanere comunque un emblema del Milan, Berlusconi avrebbe chiesto per sé la carica di presidente onorario e per la figlia Barbara quella di amministratore delegato. E' su questo che si sta discutendo, chi acquista e investe così tanti soldi, vorrebbe mano libera sulla governance.
Nel frattempo non molla neppure il broker thailandese mister Bee che dopo aver fatto un'offerta con una impegnativa per acquistare il trenta per cento, sta ora cercando di mettere un gruppo di magnati in grado di rilevare l'intero pacchetto di maggioranza.
Tra Richard Lee, mister Bee e mister Zong, Berlusconi ha raggiunto il suo scopo di accendere una sorta di asta attorno alla sua società il che può portare soltanto ad un affare di maggiore consistenza economica.
Nonostante le smentite che devono esserci quando si tratta di operazioni di questa consistenza, la decisione di vendere è stata presa, si tratta di capire quale sarà la strada più consistente nell'interesse del Milan e di Berlusconi.
L'ex cavaliere potrebbe ancora tenersi tutto, non vendere, ma non essendo in grado di fare grandi investimenti, per una questione di cuore preferisce fare il grande passo piuttosto che dover gestire questo Milan minimo, che galleggia in campionato senza grandi emozioni ed è fuori dall'Europa. Meglio vendere a qualcuno in grado di far tornare protagonista questa società in Italia e nel mondo, un ragionamento simile a quello fatto due anni fa da Massimo Moratti per l'Inter.
Nel giro di qualche settimana, se non prima, dovrebbe arrivare la decisione ultima, quella di non ritorno. E comunque ci si aspetta qualche comunicazione ufficiale anche in tempi più stretti.
In questa incertezza, naturalmente, sono state bloccate tutte le operazioni in ponte già avviate da Galliani, e anche Inzaghi può stare tranquillo, resterà lui fino alla fine della stagione. E' completamente inutile a questo punto battere altre strade anche perché soltanto un miracolo potrebbe portare il Milan in Europa, davanti ci sono troppe squadre da recuperare e i posti sono solo sei.
Per il mercato futuro si procederà intanto al via libera di tutti i giocatori in scadenza. Il Milan paga troppi stipendi, alcuni molto alti, la prima operazione è quella di sfoltire. L'unico giocatore che i rossoneri avrebbero voluto tenere è De Jong che invece ha deciso di salutare e dopo aver detto no grazie alle proposte della Juve, raggiungerà a Manchester il suo vecchio maestro Van Gaal. Gli altri sette, compreso Pazzini, saranno lasciati liberi. E i prestiti, a cominciare da Destro, torneranno alla base: la Roma è stata già avvertita.
Se non dovesse arrivare denaro fresco dei compratori per il prossimo mercato (complicato) si procederà al piano messo a punto da Galliani con l'ingaggio di Sarri e un Milan di giovani italiani.
Se, invece, la trattativa per la vendita dovesse essere chiusa in tempo, potrebbe nascere una squadra diversa anche se i tempi sono stretti e chi investe un miliardo magari vuol riflettere prima di fare grandi investimenti anche sui giocatori. Vedremo".