A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Bordin, allenatore ex Verona ed ex centrocampista, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Da grandissimo centrocampista quale è stato, tra Fazzini e Casadei, nomi che girano intorno al Napoli, per le caratteristiche di gioco di Antonio Conte, quale sarebbe il profilo migliore? “Secondo me entrambi sono ottimi giocatori, ma punterei su Fazzini. Casadei è andato al Chelsea, ma il calcio inglese è diverso da quello italiano, e Fazzini sta dimostrando tanto in Serie A. È già abituato al calcio italiano e potrebbe inserirsi più facilmente. Jacopo sta facendo molto bene con l’Empoli e, essendo già formato nel nostro campionato, sarebbe pronto ad aiutare il Napoli fin da subito.”
Analizzando il lavoro di Marco Baroni, possiamo dire che, nonostante le recenti sconfitte contro Inter e Roma, ha fatto molto bene fino a ora? “Assolutamente, Baroni sta dimostrando tutto il suo valore. Anche con una squadra come la Lazio, ad inizio stagione poco accreditata, ha saputo portarla a livelli competitivi. È un tecnico molto valido, anche se forse è arrivato a certi palcoscenici un po’ tardi, considerando la sua età. Tuttavia, merita pienamente il posto in classifica che ha raggiunto.”
Parlare di allenatori in rampa di lancio, come Thiago Motta, ci porta a riflettere su quanto velocemente cambino i giudizi nel calcio. “È vero, nel calcio si passa da un giudizio all’altro con incredibile rapidità. Thiago Motta, ad esempio, ha fatto un ottimo lavoro sia allo Spezia che al Bologna, e ora sta dimostrando di meritare ambienti difficili come quello della Juventus. Tuttavia, il segreto del successo è sempre l’equilibrio e la pazienza, qualità che purtroppo mancano spesso nel nostro sport.”
Parlando di equilibrio, società come l’Atalanta e il Verona hanno dimostrato di credere nei loro progetti anche nei momenti di difficoltà. Qual è il suo punto di vista su questo? “La bravura di una società sta proprio nella capacità di credere nel progetto e nell’allenatore scelto. Atalanta e Verona sono esempi virtuosi. Quando una società cambia tecnico dopo pochi mesi, vuol dire che ha sbagliato in precedenza. Serve pazienza e continuità, anche a costo di passare attraverso momenti difficili.”
Lei ha vestito la maglia del Napoli e ha allenato il Verona. Che insidie può nascondere la prossima gara per i partenopei? “Il Verona viene da un periodo positivo e ha ritrovato fiducia e autostima. È una squadra sempre rognosa, che gioca fino alla fine e sfrutta gli errori degli avversari. Il Napoli è superiore, ma non deve sottovalutare questa partita, soprattutto per l’entusiasmo che si respira a Verona dopo le ultime buone prestazioni.”
Un’opinione su Zambo Anguissa: con Antonio Conte, sembra aver trovato una nuova condizione fisica che gli dà intensità. “Anguissa è un centrocampista completo, e Conte è riuscito a tirare fuori il meglio di lui. Lavora molto sulla testa dei giocatori, oltre che sul piano tattico e fisico. Anguissa, come altri, sta beneficiando dell’ambiente giusto e del lavoro di Conte. Possiamo dire che Antonio Conte è l’uomo in più del Napoli, lo penso da inizio stagione. È stato il miglior acquisto del Napoli: ha portato stabilità, mentalità vincente e serenità. Era esattamente ciò di cui la squadra aveva bisogno.”