Notizie calcio - L'ex centravanti e dirigente teutonico Oliver Bierhoff, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ripercorre tutti gli ultimi Italia-Germania. Questo il suo pensiero sul successo del 2016:
"Altra notte di tensione, ma passammo noi. Di Conte ho grande rispetto, dà grande grinta, però da avversario non è proprio simpatico. Era così anche da calciatore, quando ci avevo giocato contro non era uno che piaceva, che parlava tranquillamente con te. A Bordeaux quasi non ci siamo neanche guardati. In campo poi avevamo più qualità , ma lâultimo rigore è entrato in maniera strana, debole. Si vede che era scritto nelle stelle».
Perché da quel giorno è cambiato tutto? "LâItalia non è più lâavversario di cui si ha più paura, la bestia nera. Senza offendere nessuno, però soprattutto nel 2006 câera altra qualità negli azzurri. Io penso che sia stato un grandissimo risultato vincere lâEuropeo del 2020, ma generalmente tanti nomi non sono al livello del passato".
Spalletti sta ricostruendo la squadra dopo la delusione dellâEuropeo. Come può farlo? "Si deve avere lâorgoglio di giocare in nazionale, di trovarsi bene in unâunità che ha degli obiettivi grandi e che capisci che si possono raggiungere solo con entusiasmo e spirito di squadra, anche se câè meno qualità . Se hai 10, 12, 15 campioni, come abbiamo avuto anche noi nel 2014, è più una gestione di persone. Altrimenti devi lavorare sul gruppo, sullâidentità , sulla disciplina. Andare in campo e capire che il risultato si può ottenere soltanto insieme".