Ballotta: "Napoli? C'è un segnale non positivo, ma ho fiducia in Conte. Non mi sento di dare colpe a Meret sul tiro di Isaksen"

Le Interviste  
Ballotta: Napoli? C'è un segnale non positivo, ma ho fiducia in Conte. Non mi sento di dare colpe a Meret sul tiro di Isaksen

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Ballotta, allenatore ed ex portiere di Lazio e Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
In virtù della sconfitta dell’Inter, secondo lei, per il Napoli è un punto guadagnato o due persi contro la Lazio?  
"Direi un punto guadagnato, perché dopo la partita con la Lazio si poteva pensare di aver perso la vetta della classifica, invece il Napoli ha addirittura migliorato la sua posizione. La prestazione c’è stata e, considerando anche come è maturato il pareggio, bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno. Poteva anche finire peggio, quindi nulla è compromesso. Il campionato è ancora lungo. La Lazio avrebbe meritato qualcosa in più, diciamo che il secondo gol del Napoli è arrivato in modo un po' fortuito, ma il pareggio nel complesso ci può stare. Giocare a Roma contro la Lazio non è mai semplice, soprattutto in questo momento in cui la squadra è in forma, come, del resto, anche la Juventus, che sta crescendo.” 
Il Napoli ha collezionato tre pareggi consecutivi partendo sempre in vantaggio. Vede un calo di forma o pensa che ci siano altre ragioni dietro questi risultati?  
"Durante una stagione ci sono momenti in cui non si è al massimo fisicamente o in cui le cose non girano come dovrebbero. Probabilmente il Napoli sta attraversando una fase in cui fatica a gestire il vantaggio. Non è un segnale positivo, ma Antonio Conte sa bene come affrontare queste situazioni e non penso che bisogno drammatizzare. Il Napoli è ancora primo in classifica dopo una cavalcata importante, quindi nessun allarme. Si tende sempre a giudicare in base ai risultati, ma bisogna guardare il quadro generale. Se un calo si protrae per un mese e si accompagna a prestazioni deludenti, allora si può parlare di un problema. Però è impossibile mantenere la stessa forma per tutta la stagione. L'importante è ottenere risultati anche nei momenti difficili, e il Napoli ci sta riuscendo. Inoltre, con l’Inter impegnata su più fronti, questo potrebbe essere il momento giusto per provare ad aumentare il distacco, a mettere punti di margine sui nerazzurri.”
Sul gol di Isaksen ci sono stati diversi errori individuali e di reparto. Secondo lei, qual è stato quello più determinante?  
"Direi una concomitanza di errori. Rrahmani colpisce la palla in modo impreciso, il centrocampo è sbilanciato, Buongiorno temporeggia troppo e Meret non interviene con decisione. In queste situazioni bisogna attaccare la palla con più convinzione. Se sbagli il primo intervento, il secondo giocatore è fuori posizione e così via. In quel momento è mancata l’attenzione generale. Meret poteva fare di più, ma in una situazione del genere tutti avrebbero potuto fare meglio. Non me la sento di attribuire colpe specifiche."  
A proposito di Juventus, se l’Inter avesse chiuso il primo tempo in vantaggio, non avrebbe rubato nulla. Giusto? 
"Sì, ma non ha la stessa brillantezza mostrata per gran parte della stagione. Nel primo tempo l’Inter ha avuto diverse occasioni, ma nel secondo tempo è calata fisicamente e la Juve è stata brava a sfruttarlo. Lautaro ha avuto un’occasione importante, ma l’ha sbagliata. Non è ancora al massimo della forma, ha avuto un periodo positivo, ma non è ancora il Lautaro che conosciamo."  
Questo calo fisico dell’Inter può essere legato alla preparazione in vista della Champions League?  
"Sicuramente la gestione delle energie è fondamentale quando giochi su più fronti. L’Inter ha una rosa ampia e cerca di ruotare i giocatori, ma cambiare troppo può incidere sul rendimento. Alcuni giocatori sono imprescindibili e trovare il giusto equilibrio non è semplice. È normale attraversare un momento meno brillante durante la stagione, ma l’importante è riuscire comunque a portare a casa punti."  
La Juventus si è rinforzata molto nel mercato di gennaio. Può ambire a qualcosa in più del quarto posto?  
“Forse può puntare al terzo posto, ma molto dipenderà dall’Atalanta, che sta attraversando il suo solito momento di difficoltà. La Juve sta facendo bene rispetto a come aveva iniziato la stagione, ma recuperare 10 punti in poche partite è difficile. Se dovesse riuscirci, vorrebbe dire che le squadre davanti avrebbero avuto un crollo inatteso, un vero disastro. Per la Juve, già arrivare terza sarebbe un ottimo risultato." 
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