A Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc, è intervenuto Davide Ballardini, ex allenatore di Lazio e Palermo. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Lazio-Napoli? E’ una partita molto importante tra due squadre di alta classifica. E’ la partita più interessante di questo turno di campionato. Da qui alla fine del campionato vedremo un duello tra Juventus e Napoli, le squadre più attrezzate e più organizzate. Conservo dei bellissimi ricordi a Roma come la vittoria della Supercoppa. Prima e dopo la Lazio ho avuto tante esperienze che m’hanno lasciato qualcosa. San Benedetto del Tronto? Ho iniziato lì ad allenare tra i professionisti, anche lì ho fatto un’esperienza significative. Ricordo ancora la formazione che sfidò il Napoli nel Play Off di Serie C. Sento ancora Canini, Cigarini, Colonnello, Spadavecchia, Martini e Tedoldi. Amodio e Bogliacino? Li sentivo fino a poco tempo fa, poi è da un po’ che non ci sentiamo. Femiano? Venti giorni fa ho sentito sia Alfredo che Fabio Femiano. Scudetto a Napoli? Possibile, ci son tutti gli ingredienti per vincerlo, dalla squadra all’ambiente è tutto sul binario giusto. Mercato del Napoli? E’ stato positivo, la rosa è competitiva. Quelli che giocano meno come Gabbiadini e Mertens sono rimasti e saranno molto motivati. Il Napoli è al pari della Juventus. Diatriba con Zamparini? Se vincerò la causa contro di lui darò tutto in beneficenza. Qui possiamo sbagliare, tutti, non siamo perfetti. Anche io sbaglio, ma è importante riconoscere l’errore. Sarri o Mancini? L’allenatore è al di sopra dei giocatori e dei dirigenti. L’allenatore è un educatore, in tanti anni di settore giovanile mi sono sentito un istruttore. Se l’allenatore sbaglia è giusto chiedere scusa, ma gli allenatori devono sbagliare meno rispetto a presidenti e calciatori. Sarri ha riconosciuto subito l’errore e la cosa andava chiusa lì. Il lavoro di Sarri? Il Napoli e la Fiorentina sono le squadre che guardo piacere, il merito è dei loro tecnici. Complimenti a Sarri, complimenti al Napoli perché fa divertire. Sarri è stato bravo due volte, è partito con un’idea e poi ha capito che bisognava cambiare".