A Radio Napoli Centrale, nel corso di un Calcio alla Radio-Terzo Tempo è intervenuta Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito:
“Non frequento gli stadi, ma non credo sia stato fatto molto. È impossibile rimuovere la violenza, ma è importante diffondere un messaggio di pace a livello culturale. Ancora oggi porto l’esempio di Ciro nelle scuole provando a far capire che la violenza non porta da nessuna parte. Sabato è il Ciro Day, il giorno del suo quarantesimo compleanno, sarà svelato un murale in suo onore a Scampia, in Piazza Ciro Esposito, invito i napoletani a venire, non m’interessa che venga il cantante o l’attore ma la gente che rappresenta Napoli. Preferisco vivere mio figlio piuttosto che piangerlo, specialmente nel suo giorno. L’assassino non voleva uccidere mio figlio, ma il napoletano, Ciro è vittima di un agguato. La tragedia di Foggia? Ogni incidente lascia grandi ferite e pensare che anche Ciro poteva essere uno di quei ragazzini andati in trasferta. L’emozione che ho provato alla notizia della coreografia è stata immensa, è stato un bellissimo regalo per il suo quarantesimo compleanno. L’unica giustizia che avrò sarà quella divina perché è impossibile pensare ad una umana. Non mi è mai interessato conoscere gli anni di carcere dell’assassino, avrei solo voluto la verità ma purtroppo non è mai venuta fuori. Ciro mi diceva che non c’era un auto della polizia, avevano tutti paura, magari sarebbe partito con il tifo organizzato, forse era ancora qui. Tanti ragazzi mi hanno spesso detto che, invece, due anni prima per la finale Napoli-Juventus ci fu un’attenzione capillare da parte delle forze dell’ordineâ€.