Agostinelli: "La differenza tra Kvara e Okafor è enorme. Mi sarei aspettato di più dal mercato del Napoli"

Le Interviste  
Agostinelli: La differenza tra Kvara e Okafor è enorme. Mi sarei aspettato di più dal mercato del Napoli

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli ed Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista. 
La gara di Coppa Italia di ieri ha visto il Bologna trionfare sul campo dell'Atalanta. Una squadra, quella di Gasperini, che nelle ultime settimane sembra essere un po' in calo? 
"Sì, è vero, anche perché ha avuto degli infortuni importanti. Quando mancano tre o quattro giocatori fondamentali, soprattutto in un periodo fitto di impegni, si finisce per pagarne le conseguenze. Però bisogna anche dire che il Bologna è una realtà consolidata: già la scorsa stagione non era facile affrontarlo, e quest'anno lo è ancora meno. È una squadra che ha proseguito il suo percorso di crescita, nonostante l'addio di Thiago Motta, che per molti era considerato un fenomeno in panchina. Thiago Motta e Zirkzee, ora altrove, stanno incontrando alcune difficoltà.” 
Come giudica, invece, l’approccio di Vincenzo Italiano alla panchina del Bologna in questa stagione? 
"Ottimo, assolutamente ottimo. Italiano è un allenatore di livello, le sue squadre giocano sempre un calcio spettacolare e molto propositivo. Anche ieri si è visto quanti uomini porta nell'area avversaria. Forse deve ancora lavorare sugli equilibri della squadra in determinati momenti, ma rimane uno dei migliori allenatori in circolazione. Forse è proprio questo il problema, ma anche il punto di forza: la sua squadra è molto offensiva e sbilanciata. Ma se non fosse così aggressiva, probabilmente non avrebbe ottenuto nemmeno i risultati raccolti finora. Poi, ricordiamoci sempre che la differenza la fanno i giocatori. Ma i risultati che Italiano ha ottenuto con le sue squadre sono sempre stati ottimi. Lo ha dimostrato a Firenze e lo sta dimostrando anche quest'anno a Bologna."  
Parlando di calciomercato, l'Atalanta ha fatto degli acquisti interessanti in questa finestra di mercato, ma sembrano tutti innesti in prospettiva, giusto?
"L’Atalanta ha una grande capacità di ottimizzare tutto. Non mi stupirei se qualche giovane appena arrivato diventasse un nuovo gioiello, come accaduto in passato. La società ha dimostrato di saper valorizzare i giocatori, grazie a un ambiente e a uno staff tecnico che lavorano in piena sintonia. Sono molto curioso di vedere Posch.” 
L’Atalanta, infatti, ha un progetto tecnico che va avanti da nove stagioni, se non sbaglio. Questo facilita l'inserimento dei nuovi giocatori? 
"Sì, facilita molto. E poi Gasperini è uno dei migliori allenatori d’Europa. Sta ottenendo risultati straordinari e, a Bergamo, ha la possibilità di lavorare con grande serenità durante la settimana. E poi la domenica trova sempre uno stadio pieno... Il supporto dei tifosi è sempre fondamentale."  
Passiamo al Napoli: di fatto, Kvaratskhelia non è stato sostituito, non trova? 
"Sì, è vero. Una cosa è giocare un paio di partite senza Kvara, un’altra è affrontare un’intera stagione senza un sostituto adeguato. Anch’io mi aspettavo qualcosa di più dal mercato del Napoli, ma non è arrivato il rinforzo giusto. Conte è un allenatore capace di far rendere al massimo i giocatori a disposizione, ma onestamente non vedo in Okafor un'alternativa vera a Kvaratskhelia. Può giocare come seconda punta, ha fatto anche l’esterno in qualche occasione al Milan, ma la differenza tra lui e Kvara è enorme. L’obiettivo del Napoli dovrebbe essere quello di gestire le energie e alternare Politano e Neres, che saranno i titolari fino a fine stagione, anche perché sia il Napoli che l’Inter hanno fatto poco sul mercato di gennaio, ma per motivi diversi. L’Inter aveva già una rosa completa ed è intervenuta solo dove necessario, come nel caso di Zalewski dalla Roma."  
Quindi l’Inter non aveva un grande mercato da fare? 
"No, il grosso mercato l’ha fatto il Milan, ma è troppo distante per competere per il titolo. Sicuramente punterà alla qualificazione in Champions League, ma per me né Juventus né Milan hanno le possibilità di raggiungere Napoli e Inter."  
Forse il Milan ha lavorato più in prospettiva, cercando di ridurre il gap con Napoli ed Inter nella prossima stagione? 
"Sì, ma potrebbe essere anche una parziale bocciatura del mercato estivo. Se dopo pochi mesi cambi quattro o cinque giocatori, significa che le scelte iniziali non erano del tutto corrette. Tuttavia, i nuovi acquisti sono di livello e potrebbero cambiare la stagione."  
Palladino ha sollevato una questione legata alla partita di recupero contro l’Inter, sostenendo che il regolamento non permette di schierare giocatori che non facevano parte della rosa all’epoca del rinvio. Dal suo punto di vista, sarebbe giusto chiedere una deroga o il calcio è questo e bisogna accettarlo con tutte le difficoltà del caso? 
"Ognuno tira l’acqua al proprio mulino, ed è comprensibile. Se io fossi un allenatore e dovessi affrontare un’Inter che nel frattempo si è rinforzata, direi esattamente quello che ha detto Palladino. Ma il regolamento è chiaro e non è giusto cambiare." 
È preoccupato dalla stanchezza manifestata dai calciatori di Antonio Conte nelle ultime due partite? 
"Durante una stagione ci può essere un calo fisico di alcuni giocatori, è normale. Ma il Napoli, giocando solo una competizione, non dovrebbe avere questi problemi. Se guardiamo l’Atalanta, vediamo che con più impegni ha avuto qualche difficoltà. Quindi no, non sono preoccupato: a livello fisico, il Napoli non avrà problemi perché Conte ha preparato la stagione alla perfezione.” 
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