Poco più di un quarto d’ora contro il Verona, tre assist in nazionale e tanta voglia di tornare protagonista. Riecco Lulic 71, l’uomo della storia, l’ennesimo rinforzo in vista del rush finale di stagione. Due anni fa schiantò la Roma in finale di Coppa Italia e consegnò la città nelle mani della Lazio, diventò subito leggenda. Un mito, un vero e proprio monumento, un attimo destinato a restare eterno. E adesso l’obiettivo è rientrare in Europa, magari dalla porta principale, la Champions League è un sogno concreto. Anche per il bosniaco, di nuovo a disposizione di Pioli dopo quasi un mese e mezzo di stop. Lulic fa parte della vecchia guardia, è uno dei senatori biancocelesti, ha caratteristiche uniche: fino a Lazio-Sampdoria del 5 gennaio (ultima gara prima dell’infortunio al ginocchio), Senad era sceso in campo 18 volte tra campionato e coppa, aveva realizzato 3 gol e confezionato 6 assist (per un totale di 1.394 minuti). Un rendimento da top, da calciatore indispensabile, ma adesso dovrà lottare per scalare posizioni. Pioli - come racconta Il Tempo - non ha mai avuto dubbi: 'In nazionale potrà mettere benzina nelle gambe, per lui la sosta capita nel momento migliore'. E così è stato: tre a zero contro Andorra e tre assist del jolly biancoceleste a Dzeko, un ritorno da favola. Lulic lavora per la squadra, ricopre più ruoli e non si ferma mai.