L'edizione napoletana di Repubblica racconta la paura di volare di Maurizio Sarri: "Volare non gli piace. «Viaggiare in aereo è sempre un problema, per me». Maurizio Sarri è un uomo con i piedi per terra, concreto e sicuramente più a suo agio in panchina, anche se quella del Napoli non è certo il massimo del comfort: un esame dopo l’altro, dalla Juve all’Europa League. Stasera (21.05) c’è l’insidiosa sfida contro i polacchi del Legia: prima trasferta internazionale nella lunga carriera dell’allenatore, che ha vissuto come un leone in gabbia le due ore e un quarto di viaggio fino a Varsavia. Paura e vertigini a 12 mila metri, senza neppure l’aiutino di una sigaretta. Tornare in campo gli sembrerà quasi una passeggiata, al confronto"
Così Francesco Bertini, storico preparatore che ha ffiancato Sarri ai tempi della Sansovino e della Sangiovannese, raccontò ai nostri microfoni la paura di volare dell'allenatore azzurro: "Una volta al ritorno da una trasferta in Sicilia, dopo aver perso al 96' contro l'Acireale il pilota del volo per Firenze tentò l'atterraggio nonostante dalla torre di controllo di Peretola gliel'avessero sconsigliato. Da quell'episodio nacque la sua paura di volare, è stato un trauma un po' per tutti. La pista aveva di fronte una montagna, credemmo di schiantarci. Tutti cercammo di mantenere il controllo, di restare calmi. Ma è ovvio che avevamo paura. Ci parve che l'aereo fosse andato fuori controllo, fortunatamente il pilota decise tempestivamente di dirigersi verso l'aeroporto di Pisa. C'era troppo vento, per questo il pilota andò in difficoltà. Il sogno e la passione vanno oltre la paura di volare, Sarri sarà felice di andare in trasferta per lavoro".