Interessante approfondimento della Gazzetta dello Sport che ha simulato, in base ai nuovi criteri diripartizione dei diritti televisivi, come potrebbero cambiare gli scenari sotto l'aspetto economico di tutta la serie A: "l boom dei diritti tv ha arricchito l’intero sistema calcio, anche le categorie inferiori e i settori di base tenuti in vita dalla mutualità della Serie A (il 10% dell’incasso complessivo, stabilito dalla Legge Melandri). Ecco perché tutti quanti si leccano i baffi per l’incremento delle entrate nel ciclo che comincia questa stagione. Sono circa 200 i milioni in più all’anno, rispetto al 2012-15. La fetta maggiore, ovviamente, spetta alle società del massimo campionato che - al netto della mutualità, delle commissioni di Infront, della quota per Agcom e del paracadute per le retrocesse - si spartiranno 958 milioni nel 2015-16 contro gli 836 distribuiti nella scorsa stagione. Per la verità, i 958 sono una stima, non solo perché restano da vendere gli ultimi diritti per un ammontare di circa 5 milioni ma anche per il fatto che il montepremi per le retrocesse potrebbe variare. Prendiamo per buoni, per i nostri calcoli, i 958 milioni. Come verranno ripartiti tra le 20 società? Ci si è impegnati a trovare un’intesa entro fine dicembre, nel frattempo abbiamo provato a simulare i ricavi di tutte le partecipanti al campionato 2015-16 adottando i criteri del precedente triennio e mantenendo le posizioni in classifica dell’ultimo torneo. Ne è venuto fuori che la Juventus passerebbe dai 93,6 milioni dell’anno scorso ai circa 109 di quest’anno; +12 milioni per Milan e Inter, +10 per la Roma, +9 per il Napoli e via via le altre. Ce n’è per tutte. Ma, fidatevi, non si accontenteranno mai"