L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport scrive sull'espulsione di Kalidou Koulibaly e la gazzarra che si è scatenata al fischio finale di Mazzoleni:
"È triste veder finire così – tra spinte, calcioni e dita negli orecchi – una partita tra due squadre italiane che hanno fatto onore alla Champions prima di venir espulse sulla linea d’arrivo della prima fase del torneo più importante d’Europa. Spintoni in campo, e fuori, qualche incidente tra tifosi. San Siro quasi pieno, famiglie con bambini per respirare aria di festa, attorno al pallone, nella coda del Natale. Non si capisce però, in questo clima, cosa c’entravano i buuu e gli ululati rivolti ai napoletani e in particolare a Koulibaly da una parte dello stadio. Per tre volte, come ha testimoniato alla fine Carlo Ancelotti, il Napoli ha chiesto la sospensione del match per i cori reiterati e ripetuti. Sono stati fatti tre annunci al pubblico, minacciando l’interruzione della partita. Il clima non è cambiato e l’interruzione non c’è stata. È difficile considerare che non ci possa essere un rapporto di causa-effetto tra il trattamento subito da Koulibaly e la reazione che il difensore senegalese – migliore in campo fino a quel momento – ha avuto nei confronti di Mazzoleni dopo il fallo fischiato per l’intervento su Politano. La regola spiega che non si può applaudire ironicamente un arbitro. Il buon senso dice che non ci si può fermare a guardare il dito che indica la luna. È arrivato il momento di intervenire"