Nel giorno post diverbio tra Sarri e Mancini, si sono scatenate tante polemiche e sopratutto tante strumentalizzazioni sul tema dell’omofobia. Sulla questione è intervenuto anche Giorgio Zinno, primo cittadino di San Giorgio a Cremano che non ha mai nascosto la sua omosessualità: “Le frasi di Sarri sono ovviamente da stigmatizzare, perchè gli insulti dovrebbero essere lontani dal mondo del calcio e dello sport. I campi di calcio, però, sono ancora oggi luoghi di offesa e del peggiore cameratismo, che non sono di esempio per i giovani che si avvicinano all'agonismo o che si ispirano ai calciatori, ergendoli a modelli di vita. Le parole di Sarri fanno parte di un comportamento distorto, ma non taccerei l'allenatore del Napoli di omofobia. In uno scatto d'ira, ha tirato fuori i suoi istinti più bassi, per scaricare le frustrazioni del momento, dovute anche ad una direzione arbitrale scandalosa. D'altra parte, non si può ergere Mancini a difensore dei valori dei diritti civili o della moralità. Anzi, vorrei proprio vedere chi si indigna e difende Mancini sui social network, esprimendo epiteti irripetibili contro Sarri, farsi sostenitore dei diritti degli omosessuali tutti i giorni. Quanti di loro parteciperanno alle manifestazioni di piazza previste il prossimo 23 gennaio per chiedere che siano approvate le unioni civili, a tutela delle coppie omosessuali? Quanti di questi giornalisti e cittadini continueranno a professare questi alti sentimenti nella propria vita e nella propria azione quotidiana? Se la lite tra Sarri e Mancini aiutasse queste persone a prendere consapevolezza delle discriminazioni a cui sono sottoposti i gay ogni giorno, ne sarei molto felice: vorrebbe dire che il nostro Paese sta finalmente procedendo sulla strada di un totale riconoscimento dei diritti per tutti, facendo in modo che io possa legalmente unirmi con il mio compagno. Invece temo che quanti oggi urlano, domani torneranno davanti alla tv a guardare le partite mentre io ed altri lotteremo per i nostri diritti”
Zinno ieri era presente sugli spalti dello stadio San Paolo per assistere al big match tra partenopei e nerazzurri: “Io frequento poco lo stadio, ma proprio ieri ero sugli spalti a tifare per il Napoli. Ascoltando gli improperi e le urla che provenivano dal campo e dalle panchine, non mi pare che gli epiteti che si scambiano i giocatori, addirittura riferibili ai propri estinti e alle care madri, abbiano mai meritato i titoloni dei giornali. Forse si sta scatenando una tempesta in un bicchier d'acqua. Leggo che Mancini, che in passato sminuì le offese dei tifosi interisti ai napoletani, definiti colerosi, chiedendo di non dare troppa importanza a certi gesti, oggi fa l'esatto contrario, soffiando sul fuoco. Non vorrei essere frainteso: bene ha fatto a denunciare pubblicamente l'offesa e bene fa il mondo del calcio a scandalizzarsi di certi epiteti. Credo, tuttavia, che si tratti solo di una strumentalizzazione per oscurare il bel gioco del Napoli. Fare i moralisti a giorni alterni non è nè bello nè civile. A chi si scandalizza perchè crede veramente nella difesa dei diritti civili, io dico che lo aspetto in piazza, al mio fianco, il prossimo 23 gennaio. In ogni caso, sempre forza Napoli!”