Ci sono voluti 14 lunghi anni per chiudere un cerchio sull’asse Verona-Parma. Nessun napoletano ha dimenticato il biscotto della stagione 2000-2001 fra i ducali e gli scaligeri che fece retrocedere il Napoli in B. Il Verona in quell’anno non vinse mai fuori casa, ma guarda caso va al Tardini e porta a casa tre punti d’oro per la salvezza. Qualche anno dopo la magistratura diede ragione alla tesi di Corbelli. I due club erano sotto il controllo di Tanzi, quindi la partita fu giocata a tavolino per non danneggiare nessuno e salvare un investimento economico. Da quella annata il Parma fu salvato dopo il crack Parmalat, ma conobbe la B. Il Verona iniziò un lento declino che portò gli scaligeri in Lega Pro.
RECORD - Il fallimento dei ducali rischia di essere un triste record per il calcio italiano. Il club tecnicamente è fallito due volte negli ultimi anni. Si noti che il Parma, così come la Lazio, usufruì della legge Marzano che dava agevolazioni ai grandi gruppi imprenditoriali (come lo erano Cirio e Parmalat) in stato di insolvenza evitando il fallimento tecnico delle aziende associate alla capogruppo e portandole in amministrazione straordinaria fino alla cessione ad un nuovo compratore. Dopo soli 8 anni da questo evento, il Parma vale nuovamente zero. Le barzellette di questi giorni facciano riflettere sulla serietà delle nostre istituzioni sportive che non controllano a dovere i club sotto l’aspetto economico-finanziario.
CON IL NAPOLI MAI GARE BANALI – Gli incroci fra Parma e Napoli non sono mai stati banali. Tutti ricordiamo quella scena dove Fabio Cannavaro (giocatore del Parma) consola Taglialatela in lacrime perché in quel Parma-Napoli del ’97-98, ci fu l’aritmetica retrocessione del club partenopeo in B. Scorrendo l’album dei ricordi, non si può dimenticare anche la gara del 2007-08 quando ci fu una vera e propria caccia all’uomo nei confronti dei calciatori azzurri che batterono al Tardini 2 a 1 i padroni di casa. Ci furono tre espulsioni fra gli emiliani e una nel Napoli. Fu una gara molto tesa e ricca di rancori passati. Il tempo è galantuomo. Non è bello gioire sulle disgrazie sportive altrui (va invece la solidarietà a chi lavora dietro le quinte del club ducale non percependo stipendi milionari come calciatori o dirigenti e che ora si trova quasi sicuramente senza lavoro), ma più di un napoletano a distanza di tempo e sfogliando i giornali in questi giorni sta esclamando: “La Madonna se l'è vista”.
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