E' nato a Bruxelles, circa trenta kilometri ad est di casa Mertens, ma il nome e il sangue che gli scorre nelle vene hanno radici molto più a sud, nelle terre calde ed esotiche del Marocco. Ed è proprio verso sud che la carriera di Omar El Kaddouri pian piano lo ha riportato: dai primi passi all'Anderlecht al Brescia, e passando per Torino, fino alla città di Napoli.
In questo senso il capoluogo partenopeo l'ha come adottato: prelevato giovane e promettente dalla Serie B, gli ha concesso l'occasione di mettersi alla prova in palcoscenici di maggior rilievo e poi, a tre anni di distanza e con tanta esperienza accumulata, Napoli è tornata a rivendicarne il frutto maturo. Non senza qualche dubbio, va detto, ma questa volta Omar, che nel frattempo è diventato anche papà, sembra avere tutta l'intenzione di ripagare la fiducia riposta in lui e dimostrare il proprio valore.
Su di lui è stata detta qualsiasi cosa. Tra i motivi della mancata esplosione gli è stata contestata la mancanza di continuità di rendimento, la poca personalità e addirittura un carattere fin troppo 'esuberante'. Sarà, ma a giudicare da questo inizio di stagione, sembra che l'unica cosa che mancava ad El Kaddouri fosse solo una sincera iniezione di fiducia; e chi meglio di Sarri poteva contribuire a far rinascere l'araba fenice? La dimostrazione del lavoro individuale e collettivo sta tutta nei numeri: Omar El Kaddouri è il giocatore di questa Europa League ad aver fornito più assist vincenti di chiunque altro, ben quattro in sole tre partite giocate. Con questi numeri, l'attaccante azzurro si è guadagnato il primo posto nella speciale classifica, lasciandosi alle spalle calciatori del calibro di Aritz Aduriz e Nolan Roux, fermi a 3 assist e Mkhitaryan, che invece ne ha centrati solo 2.