DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA ARMANDO GUERRETTA Sognando l'Emirates. San Paolo o non San Paolo? Una soluzione definitiva all'eterno dilemma, dopo tanti rinvii e ripensamenti, pare sia stata trovata: si ristrutturerà il catino di Fuorigrotta in maniera vigorosa, quasi come se si facesse uno stadio ex novo. Con centri commerciali, ristoranti e anche una clinica per le patologie legate allo sport e l'alta formazione dei medici sportivi.
Dovrebbe vincere dunque la linea intransigente del presidente che non ha mai avuto intenzione di schiodarsi dal centro di Napoli. "Il San Paolo è la nostra casa, la storia del club. Non ho intenzione alcuna di lasciare questo impianto", ripeteva mesi fa.
Il progetto ha preso forma nel faccia a faccia a Città della Scienza con il sindaco Luigi de Magistris. Il produttore cinematografico ha assicurato che «le risorse finanziarie ci sono», mentre il primo cittadino ha dichiarato che in questo caso «la convenzione verrà rinnovata per il tempo che De Laurentiis vorrà, anche ben oltre il mio mandato» e che nello stipularla «si terrà conto della necessità di ammortizzare i costi del nuovo stadio».
La sfida è ardua, ma realizzabile. "Se ci sono i soldi e c'è il progetto siamo pronti a partire in tre giorni con tutta la task force del Comune e siamo pronti a rinnovare la convenzione con il Napoli per tutto il tempo che vuole De Laurentiis, anche oltre il mio mandato, e per ammortizzare i costi tenendo conto dell'investimento. Vinceremo questa sfida perchè siamo due persone che amano la città e hanno un rapporto di amicizia".
De Laurentiis ha intenzione di rimuovere le piste d'atletica e vuole uno stadio all'inglese, come l'Emirates: "Che ho visitato e ho scoperto che lì vicino l'Arsenal stava costruendo degli uffici da vendere per ammortizzare una parte dell'investimento". Un vero gioiello da emulare. CalcioNapoli24.it vi porta virtualmente nel ventre del gioiello londinese, mostrandovi tutti i comfort che uno stadio all'avanguardia mette a disposizione dei tifosi del terzo millennio
The Ashburton Grove, meglio conosciuto come Emirates Stadium in seguito alla sponsorizzazione da 100 milioni di sterline firmata nel 2004 con la compagnia aerea degli Emirati (poi rinnovata nel novembre 2012 fino al 2028), viene ufficialmente aperto al pubblico nel 2006. Da allora, i ricavi annuali del club londinese si sono praticamente raddoppiati passando dai 45 dell’Highbury ai circa 90 dell’Emirates. Le principali ragioni di questo incremento sn dovute a:
Aumento dei posti disponibili, passati da 38500 a 60361, consentendo alla società di avere circa 44000 abbonati e una media di 55000 spettatori con una percentuale di riempimento vicina al 90%.
Incremento dei costi dei biglietti e abbonamenti, L’abbonamento annuale (nei settori popolari) costa circa 1150 euro, mentre il singolo biglietto costa circa 55 euro, ma l’Arsenal può permettersi tali prezzi in quanto esiste una lista d’attesa di 37000 persone;
La creazione di circa 9000 posti di categoria premium, che da soli rappresentano il 35% dei ricavi generali dello stadio con un ricavo in media di 4500 euro annui a posto (si tratta di un mix che comprende posti VIP, Sky box, ecc.);
Incremento dei servizi, quali catering, merchandising ecc... sia a livello quantitativo che qualitativo consentendo una vivibilità di alto profilo all’interno dello stadio.
Scendendo nei dettagli di questo fantastico stadio, raggiungibile da 4 stazioni della metropolitana e diverse linee di bus, vediamo che possiede due anelli con posti a sedere standard: l’anello superiore che comprende 26646 e quello inferiore che ne possiede 24425, un anello centrale da 7139 posti e un altro appena al di sopra che comprende 150 box raggiungendo in totale 2222 posti. Il settor ospiti invece varia da 1500 fino ad arrivare a 9000 posti a seconda dell’importanza dell’evento e dalla richiesta ospite. La copertura è rivolta all’interno e gli angoli sn aperti consentendo così un maggior flusso d’area e luminosità per il manto erboso. Inoltre ci sono 2 maxischermi affissi alla copertura che rendono lo spettacolo ancora più nitido. All’esterno invece ci sono 8 murales che raffigurano i più calciatori più rappresentativi, diversi murales che rappresentano i 12 momenti più importanti della società e 3 statue di Tony Adams, storico capitano dei gunners, Thierry Henry che, ad oggi, è il maggior goleador dell’ Arsenal e Herbert Chapman, indimenticato manager dei londinesi. In più l’Emirates stadium, essendo polifunzionale, ospita numerosi congressi e concerti oltre ad essere la dimora del Brasile per le amichevoli giocate in Europa.
L’Emirates Stadium possiede anche 2 livelli al di sotto del terreno di gioco dove possiamo trovare altre strutture quali mense, spogliatoi, uffici stampa e centri educativi.
Spostandoci negli spogliatoi, progettati dal tecnico Arsene Wenger, notiamo subito una particolarità: sono di forma semi-circolare e non rettangolare come al solito. Questo perchè il tecnico alsaziano ritiene gli spogliatoi rettangolare molto negativi. In più troviamo una stanza per le fisioterapie e servizi igienici e docce, con una immensa Jacuzzi, dal valore di 500000 sterline, per coloro vogliano usufruire di un idromassaggio post-partita. Sulle panche ci sono dei cuscini che permettono ai giocatori, quando si siedono nell’intervallo, di tenere i muscoli delle gambe sempre in tensione, in modo da diminuire il rischio di infortuni alla ripresa del match dopo uno sprint. Un’altra caratteristica è il “Tavolo dell’attesa, un tavolo alto nel mezzo degli spogliatoi cosicchè nel caso in cui qualcuno vuole parlare o mostrare qualcosa, tutti devono alzarsi e seguire da vicino.Inoltre i giocatori sono seduti a gruppi: portiere, difensori, centrocampisti, attaccanti, e riserve. Il capitano invece è seduto in mezzo in modo da avere tutto lo spogliatoio di fronte. Tanti piccoli particolari, anche da un punto di vista psicologico, che nel calcio moderno, possono fare la differenza.
Continuando il nostro percorso troviamo un corridoio con le varie stanze adibite alle interviste pre e post-partita. Ce ne sono ben 5: una per Sky sports, una per la BBC, una per l’Arsenal TV , una per la Premier League ed infine una per la radio. Alla fine del corridoio c’è la Sala stampa, con più di 150 posti a sedere e un banco dove siedono i due tecnici, un calciatore della squadra di casa e l’arbitro, pronti a rispondere alle domande dei giornalisti.Questi ultimi possono beneficiare, all’esterno della sala stampa di un ‘area ristoro che comprende più di 100 postazioni dove possono redigere i loro articoli in base a quanto appreso in sala stampa. All’esterno troviamo poi un megastore per tutti i fan o visitatori dove poter acquistare numerosi gadgets o capi d’abbigliamento sia sportivo che casual rigorosamente gunners. Infine non lontano dallo store troviamo il museo dell’Arsenal, dove si possono ammirare tutti i cimeli conquistati dai gunners permettendo anche ai più giovani sostenitori di conoscere tutta la storia del loro club.
RIPRODUZIONE RISERVATA