Soviero a CN24: "C'è un solo sostituto di Cavani e non va ricercato altrove. Mazzarri non è l'artefice dei successi azzurri. De Sanctis? Occhio, potrebbe partire"

Esclusive fonte : dal nostro inviato allo stadio Menti, Ciro Novellino
Soviero a CN24: C'è un solo sostituto di Cavani e non va ricercato altrove. Mazzarri non è l'artefice dei successi azzurri. De Sanctis? Occhio, potrebbe partire

E’ stato vicino alla maglia azzurra, contattato dal direttore Pierpaolo Marino ai tempi della serie C, poi non se ne fece più niente, ma Salvatore Soviero parla con piacere del Napoli e lo fa, in esclusiva a CalcioNapoli24, allo stage che si sta tenendo allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, dal nome ‘Numero 1 in tour’: Queste le sue dichiarazioni:

Lei è nato a Nola ed ha auto modo di vestire molte maglie 'campane': Avellino, Salernitana, Scafatese, Nola e Juve Stabia. Quanto le sarebbe piaciuto giocare anche con la maglia del Napoli?

“Prima di Gennaro Iezzo sono stato contattato dal Direttore Marino. Gennaro offriva più  garanzie caratteriali rispetto a me e alla fine optarono per lui. Venivamo entrambi dalla A e ritornare in C era una scommessa. Ho sfiorato il Napoli, ma ho giocato con orgoglio in diverse città campane. Ho sempre dato il massimo e ho raggiunto traguardi insperati”.

Nel 2004-2005, c'era ancora da scontare parte della sua squalifica, ma Walter Mazzarri la volle con se alla Reggina. Un tecnico che ha fatto crescere il Napoli dopo diversi successi come la Coppa Italia, ma anche la doppia qualificazione in Champions League. Come giudica la sua scelta?

“Lo conosco, ma non so perché abbia fatto questa scelta. Questo è un bene per Napoli. Ora ci si trova in una fase di crescita ulteriore. E’ vero che Mazzarri ha portato il Napoli in alto, ma veniva già da anni positivi. Il tecnico si è trovato in quella crescita, ma non è stato lui l’artefice. La società ha programmato e bene. I meriti vanno a chi ha saputo investire prima del suo arrivo. Gente come Lavezzi, Hamsik non li ha portati Mazzarri a Napoli. Erano più giovani e sono maturati con lui, questo si”.

È arrivato un tecnico di grande esperienza internazionale, proprio quello che ci voleva per il dopo Mazzarri. Rafa Benitez dove può portare questa squadra

“L’allenatore incide parecchio, ma non ti fa vincere il campionato. Il Napoli ha fatto un salto di qualità e di esperienza europea. La storia parla per lui, è un tecnico serio e preparato. All’Inter ha fatto male, ma non erano sue le colpe. Ricordo un’intervista secondo la quale diceva che senza l’arrivo di quattro giocatori, l’Inter non avrebbe fatto molto e così fu. Si è preferito mandarlo via, perché le colpe vanno date sempre agli allenatori, ma si è preso le sue responsabilità”.

Secondo lei, come andrà a finire la vicenda Cavani?

“Al di là che vada o meno, ognuno fa il suo gioco. Se resta tutti contenti, se va è un mercenario: questo è il gioco delle parti. E’ ancora presto, ma ovvio che si prenda le sue responsabilità. Se rimane bene, ma se va via non gliene faccio una colpa. E’ comunque il più forte al mondo in determinate azioni di gioco. Non ho mai visto un calciatore come lui in grado di attaccare e difendere allo stesso modo”.

Con chi lo sostituirebbe?

“Il Napoli non si muove per quanto riguarda gli attaccanti in questo momento. Ciò vuol dire che hanno le idee chiare e hanno deciso di tenere Cavani. Lui sarebbe il sostituto ideale di se stesso. Il chiacchiericcio d’estate è una sorta di chiacchiera da bar”.

Morgan De Sanctis è stato riconfermato da Benitez stesso che crede molto in lui. Qualche pecca durante la scorsa stagione c'è stata. Complessivamente, come giudica la sua stagione?

“Gli errori non hanno inciso sul campionato. Ha fatto si qualche errore di troppo, ma non è stato un grosso problema. Non penso che i giochi si decidano oggi. Dire che Morgan non fa più parte del progetto, vorrebbe dire tirarsi la zappa sui piedi. Resta da capire come ci si muoverà sul mercato. Se dovesse andare via Rosati e arrivare un portiere di valore, vuol dire che De Sanctis lascerà l’azzurro”.

E quella di Antonio Rosati?

“Ho vissuto la sua stessa esperienza, ma in maniera diversa. A me andò bene. Giocare con dieci calciatori diversi dal solito e dire che si vuole superare il turno di Europa League, significa prendere in giro i tifosi e addossare tutte le colpe di un mancato passaggio del turno a giocatori che poi alla fine non ti servono. Un portiere come lui, sa di essere soggetto a brutte figure. Ha avuto due partite bruttissime, ma non ha inciso sul fatto di essere un buon portiere. Mazzarri non lo vedeva di buon occhio e questo ha contribuito alle brutte prestazioni”.

Sembra in dirittura d'arrivo l'approdo in azzurro di Rafael, giovane portiere brasiliano. Avrebbe preferito un giovane italiano o è questa una scelta giusta?

“Se questa sarà la scelta giusta lo dirà soltanto il campo. In Italia ci sono buoni portieri, ma gli si concede poco e si punta su portieri di altre nazionalità. La Roma aveva Stekelenburg, ha fatto giocare Goicoechea e abbiamo visto tutti i risultati che ha ottenuto. Se fosse stato italiano non avrebbe più giocato. Si rischia sempre su calciatori già fatti, magari si è visto una cassetta, la migliore della sua carriera, e si porta in Italia a discapito dei nostri bravi portieri”.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

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