Rinaudo a CN24: "Scelsi la Juve e i tifosi azzurri se la presero. Ricordo i commenti per strada. Valdifiori? Faceva l'attaccante da giovane a Cesena. Mi ritiro a 32 anni perchè..."

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Rinaudo a CN24: Scelsi la Juve e i tifosi azzurri se la presero. Ricordo i commenti per strada. Valdifiori? Faceva l'attaccante da giovane a Cesena. Mi ritiro a 32 anni perchè...

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di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

Palermitano doc, una vita in rosanero e un sogno che si avvera, giocare con la Juventus. Un'esperienza in azzurro che gli ha lasciato poco a causa dei tanti infortuni. Leandro Rinaudo, doppio ex di Palermo e Napoli, ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24 del suo vissuto a Napoli con Mazzarri e della parte finale della sua carriera, alquanto sfortunata. 

Tutte le giovanili con la maglia del Palermo. Chi ti portò in rosanero? Quanti anni avevi? "Giocavo in una squadra locale che si chiama 'Che Guevara', facemmo una partita contro gli esordienti del Palermo e Biagini mi portò in rosanero".

E invece la tua esperienza con la Salernitana? "E' stata una delle prime da professionista per me, avevo 20 anni. Il gruppo era fantastico e trascorsi una stagione splendida".

C'era anche Imbriani con te in granata. Un episodio che ricordi di lui? "Era un ragazzo molto tranquillo, buono. Mai un battibecco come capita spesso, mai una parola fuori posto. Leale e saggio. Una persona da ricordare". 

Dopo Salerno passasti, sempre in prestito, via Palermo, al Cesena. C'era un giovane Valdifiori. Ti aspettavi arrivasse a livelli così alti indossando la maglia del Napoli? "Faceva parte delle giovanili del Cesena. Era un giocatore che non si allenava con frequenza in prima squadra, ma quelle poche volte che stava con noi mostrava di avere delle qualità. Era un trequartista, quasi un attaccante e non pensavo potesse arrivare così in alto".

Torniamo al Palermo. Che rapporto avevi con Zamparini? "Un rapporto molto normale. Quelle volte che l'ho visto mi avvicinava e mi parlava spesso. Ero abbastanza importante per il Palermo. Quando sono ritornato a Palermo mi ha venduto da giocatore importante prendendo tanti soldi". 

La volta che l'hai visto più arrabbiato? "Più di una, però ricordo un episodio dopo un Samp- Palermo, perdemmo 4 a 1 e a Bocca di Falco entrò negli spogliatoi e fece un bel casino".

E quell'esperienza al Siena con Maccarone, Cozza, Chiesa, Locatelli e Candela? "Esperienza bellissima perchè avevo fatto dieci presenze col Palermo in A, ma Siena è stato il primo vero anno dove sono riuscito a dare continuità". 

Hai avuto modo di conoscere il primo Cavani di Palermo. Che ragazzo è Edi? "Era un ragazzo molto chiuso, molto timido. Realmente si vedeva che veniva da un'altra parte del mondo. Aveva delle qualità, ma fisicamente era ancora molto esile. Piano piano è venuta fuori la sua fame e si è visto". 

Chi è stato a chiamarti per venire al Napoli? Ricordi il momento preciso? Dov'eri? "Avevo appena finito il campionato col Palermo. Andarono via Barzagli, Zaccardo e Amauri che passò alla Juve.  Parlando con Foschi, diesse dell'epoca, mi diceva che il prossimo anno avrebbero puntato su di me, mi volevano addirittura far fare il capitano. Ma un giorno mi chiamò il mio agente parlandomi del Napoli. Sono sempre stato attratto dal Napoli e da Napoli, anche se stavo a Palermo, casa mia. Non pensavo di andar via da Palermo, ma le chiamate erano insistenti e il Palermo non faceva resistenza. Accettai con molta voglia, ho sempre dato la priorità alla mia carriera. Anche se ero a Palermo non potevo rifiurtare Napoli".

Eri a Napoli quando Cannavaro e Grava furono chiamati in causa da Gianello per quella gara con la Samp. Ricordi qualcosa di quel giorno negli spogliatoi del Marassi? "E' stata una partita di fine campionato dove si pensava a tutto tranne che a certe cose. Conoscevo bene  Gianluca e Paolo e ci facemmo una risata su. Era una cosa impossibile. Non vidi niente, quando una ha la coscienza a posto non c'è senso di dubitare".

Chi era il tuo amico a Napoli? "Sono stato bene con Pazienza. C'è tutt'ora un rapporto di amicizia vera. Sono sicuro che durerà tutta la vita". 

Che è successo a Santacroce? Ti aspettavi un calo simile? "Ce ne sono tanti di questi casi. Credo che Fabiano sia un giocatore con buone qualità, aveva l'anticipo che non avevano tutti. Ma credo non sia un fenomeno, per dirla tutta..."

Che allenatore è Walter Mazzarri? "Con lui avevo un rapporto normale. Mi piace molto come allenatore, riesce a prepare le partite in maniera maniacale. Come persona non ho niente da ricordare nel bene e nel male. Non mi ha lasciato nulla".

Sei stato addirittura due anni in azzurro senza mai giocare. Cosa accadde in quegli anni? Perchè non giocavi? "E' successo che dopo i primi due anni a Napoli andai alla Juve.  Ero in procinto di andare al Bari, ma poi, nell'ultimo giorno di mercato venne fuori la proposta della Juve. Fu una sorpresa per me, ma non ci pensai su due volte, lo rifarei un altro miliardo di volte. I tifosi del Napoli la presero malissimo, ma purtroppo a Torino non andò bene,  ebbi due interventi fisici. L'anno dopo tornai a Napoli e c'era un clima teso nei miei confronti. La partita di inaugurazione al San Paolo fu terribile per me, le curve mi fischiarono, ma avevo un contratto col Napoli e non potevo spostarmi altrove per problemi fisici. Mi rioperai per l'ennesima volta. L'anno dopo andai a Novara, ma sbagliai a fare questa scelta perchè il campo era sintetico e dopo gli interventi alla schiena e ai tendini d'achille non era proprio la scelta migliore quella di giocare su un terreno sintetico. Non potevo spostarmi, non rientravo più nelle scelte della società e restai a Napoli per anni senza giocare".

Problemi coi tifosi del Napoli? "La gente faceva commenti brutti per strada, ma quelle persone non le ho mai considerate". 

Come mai hai rescisso il contratto col Vicenza? "A gennaio ho fatto la rescissione del contratto, ero arrivato al punto che coi problemi fisici che ho non era il caso più di giocare a calcio. Non sarebbe stato semplice e da comune accordo ho scelto di iniziare la professione di direttore sportivo". 

RIPRODUZIONE RISERVATA

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