Gennaro Montuori, ex capo ultras e conduttore della trasmissione 'Tifosi Napoletani' in onda su Tele A, ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva a CalcioNapoli24: "Il coppone è il sogno di tutta la storia del Napoli, vale a dire la Champions, mentre la coppetta è quella che noi ci giochiamo contro la Juventus. Chi non conosce bene la storia azzurra non sa che ogni scudetto vinto qui vale 10 trionfi altrove. In quei tre anni, tra il 1989 ed il 1992, la città esplodeva. Il presidente fa tutto in primis per sé stesso, altrimenti agirebbe diversamente se pensasse a quello che merita la folla. Sarà un caso, sarà perché non lo si vuole, ma certamente manca sempre qualcosina per vincere. Si va a giocare in Champions a Madrid e si fa un teatro personalizzato, con tanto di sceneggiate in aereo ed accuse alla squadra prima di Napoli-Palermo e dopo la sfida del Bernabeu? E poi proprio lui invoca il silenzio stampa? Il mio appello va alla squadra: uniamoci tutti per sostenere questi ragazzi per ribaltare questo risultato, dimostriamo la nostra grandezza per ribaltare il risultato col Real. Per quell'occasione mi aspetto un San Paolo tutto azzurro, ribaltiamo tutti, presidente compreso! Siamo innamorati da sempre di questa squadra, interessiamoci solo a questo. I risultati danno ragione a Sarri e volevo aggiungere che anche la squadra sa di non avere come alleato il patron. Si è comportato allo stesso modo sia con Sarri che con Insigne: prima li ha esaltati e poi li ha buttati giù. Senza dimenticare i vari rapporti controversi con gli allenatori, a partire da Reja. Servirà una squadra unita, sappiamo tutti quanto questi ragazzi sono legati alla tifoseria. Una vergogna progettare uno stadio da 20mila posti, il San Paolo ha dato lustro alla nostra storia ed ora qualcuno toglie l'erba con le parole. Da non sottovalutare la sfida con l'Atalanta, poi testa alla Roma per la Champions ed alla Juventus per quella che De Laurentiis definì una "coppetta". Il calcio si regge sui tifosi e sui settori popolari, atteggiamento vergognoso quello di chi prova a cacciarli dagli stadi. Forse un giorno lo stadio del Napoli si chiamerà Sant'Aurelio, sarebbe un nome molto bello: magari nelle ore libere si giocherebbe a tennis...".