ESCLUSIVA - Trapattoni: "La Juve va come le macchine di F1, ma il Napoli può farcela. Sarri con Higuain come me con Batistuta. Quella volta che Edmundo ci piantò in asso..."

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ESCLUSIVA - Trapattoni: La Juve va come le macchine di F1, ma il Napoli può farcela. Sarri con Higuain come me con Batistuta. Quella volta che Edmundo ci piantò in asso...

Si avvicina sempre più lo scontro diretto allo Juventus Stadium. Il Napoli, primo in classifica, affronterà la Juventus. Un match non proprio decisivo ma che entrambe le squadre vorranno vincere senz'ombra di dubbio. Proprio in vista di questo incontro così importante, la nostra redazione ha contattato un allenatore dal palmarés invidiabile: Giovanni Trapattoni. Un uomo che può vantare di aver allenato squadre come Inter, Milan, Fiorentina e, non a caso, la Juventus.

Mister, Juventus-Napoli sarà uno scontro decisivo ai fini del campionato? "No, decisivo no. Sicuramente chi vincerà, poi, riceverà una grossa spinta verso l'alto. Il Napoli ha tutte le carte in regola per ambire alla prima posizione. Sarri è riuscito ad inculcare ai suoi giocatori lo spirito di sacrificio, la convinzione di potercela fare. La Juve, d'altro canto, è abituata ad andare sempre a velocità elevatissima come le macchine di F1. Tuttavia, non vedo perchè il Napoli non possa riuscire a portare a casa i tre punti". 

Nella sua Fiorentina c'era un certo Batistuta, un grande centravanti che, però, prima del suo arrivo aveva un po' il muso lungo nei confronti della società. Anche Higuain non era tra i più entusiasti prima dell'arrivo di Sarri. Come si gestisce il malcontento di un giocatore? "A Batistuta feci capire che poteva dare tanto, così come ha fatto anche Sarri con Higuain. Lo ha reso consapevole delle proprie potenzialità e di quelle della squadra. Un'occasione del genere non andava sprecata. Sarri ha fatto sì che Higuain si rendesse conto del calore, dell'affetto che i napoletani nutrivano nei suoi confronti. Così tanta riconoscenza non va mai ripudiata perchè vale più dell'oro. Bisognava toccare la sensibilità del 'Pipita' e Sarri ci è riuscito".

Mister, Lei è scaramantico? "No, io sono cattolico, non credo alla scaramanzia. I napoletani sono scaramantici, questo lo so per certo". E Sarri, invece, è per via della scaramanzia che non parla ancora di scudetto? "No, la scaramanzia non c'entra. E' una questione di responsabilità. Un tecnico, a quei livelli, non può manifestare certe emozioni. Non c'è bisogno di parlare di scudetto. E' ovvio che con la squadra ne avrà parlato ed avrà fatto anche un certo tipo di discorso. Ma certe cose non vanno dette alle telecamere".

Molti giocatori, tra cui Valdifiori e Gabbiadini, non trovano spazio in questo Napoli. Come va gestita la panchina quando è composta da così tanti campioni? "Bisogna trovare il momento giusto per farli entrare. La rosa di una squadra non può girare come un girasole, assolutamente. Il Napoli ha un organico che funziona, Sarri riesce a gestirlo perfettamente".

Un giocatore che le ha dato qualche noia, però, c'è stato: Edmundo, l'attaccante che dopo essere stato con Lei alla Fiorentina, a distanza di qualche anno, passò a Napoli. Cosa accadde? "Ci piantò in asso. Eravamo primi in classifica, lui con Rui Costa e Batistuta formava un trio eccezionale. All'improvviso, volle tornare in patria in occasione del carnevale perchè apparteneva ad una contrada tra le più impotanti del Brasile. Andai persino in aeroporto per convincerlo a restare, ma... niente! Ci lasciò senza attaccanti perchè Batistuta s'infortunò ed Esposito era squalificato, dovemmo giocare col terzino sinistro in attacco".

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