di Fabio Cannavo
Quando Napoli si mette in mostra per qualcosa di positivo è giusto dargliene atto. Napoli qui, Napoli là, insomma è sempre sulla bocca di tutti. Noi ne approfittiamo per rendere omaggio alla nostra città che, ancora una volta, si è contraddistinta da tutte le altre d’Italia per una giusta causa. Il San Paolo è fatiscente, è uno stadio ormai ‘passato di moda’, però non è giusto fare di tutt’un’erba un fascio. Il gioco di parole non è casuale. Stamane, la Gazzetta dello Sport, quotidiano nazionale, ha approfondito un’inchiesta secondo la quale, il terreno di gioco dello stadio San Paolo è il migliore di Serie A. Il Tardini di Parma e il Ferraris di Genova sono quelli più mal ridotti, mentre il nostro, quello del Napoli, è al primo posto per qualità. La redazione di CalcioNapoli24, non a caso, ha contattato, in esclusiva, il proprietario della ditta Sama, il Sig. Salvatore Marrone, appunto per complimentarsi per il primato, ma soprattutto per risalire alla verità riguardo quel famoso fungo che costrinse il Napoli a giocare su un terreno sabbioso nel 2013:
Innanzitutto complimenti. Finalmente un giusto premio ad una realtà florida napoletana. “Quando il duro lavoro viene riconosciuto è sempre un gran piacere. E’ bello ricevere attestati di stima, è bello che arrivino soddisfazioni non solo in termini economici. Ringrazio tutti coloro che collaborano con noi, ma soprattutto chi ci ha dato fiducia, il Napoli. Sapere che nella città di Napoli un po’ di buono è anche per merito mio mi rende felice ed orgoglioso”.
Qual è il segreto della Sua ditta? “Conoscenza, metodi all’avanguardia e tanta attenzione in ciò che si fa”.
Come sono i rapporti con il Calcio Napoli? “Ottimi, direi. Se abbiamo ottenuto questo riconoscimento è anche merito del Napoli che ci ha dato l’opportunità di lavorare nel migliore dei modi”.
Mai avuto contatti diretti col presidente Aurelio De Laurentiis? “Assolutamente sì. E’ lui che si è occupato della faccenda del terreno di gioco del San Paolo, in prima persona. Certo si fa affiancare da collaboratori competenti, ma si è sempre esposto”.
Ci motiva la natura di quel ‘fungo’ che un anno fa costrinse il Napoli a giocare su un terreno di sabbia? “Il terreno di gioco fu rifatto da capo due o tre anni prima. Certo è che se fu necessario smantellare il tutto è perché c’erano dei problemi nel sottosuolo. Non so dirvi se questo problema fu la causa di quel famoso fungo, sempre che di fungo si tratti. Si dissero tante cose, parlavano di errori di manutenzione, ma adesso vedete i risultati?”
Oltre al San Paolo ha altri accordi col Napoli? “Sì, ci occupiamo anche dei campi di Castelvolturno”.
L’ex direttore del Napoli, Pierpaolo Marino, ci ha raccontato che i campi dove oggi si allena il Napoli erano il maneggio dei Coppola, a Castelvolturno. Ce lo conferma? “Sì, per essere preciso direi che erano limitrofi al maneggio dei Coppola, però sì, insomma. E’ così”.
Programmi futuri? “Con De Laurentiis c’è un ottimo rapporto. Non ho mai avuto problemi, è un uomo molto cordiale. Mi auguro si aprano altre porte per entrambi”.
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