ESCLUSIVA - Salvi: "Condivido la scelta della Curva Sud: i calciatori non vanno coccolati. Totti o Maradona? Uno è romano, l'altro no. De Santis? Un assassino, altro che pazzo"

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ESCLUSIVA - Salvi: Condivido la scelta della Curva Sud: i calciatori non vanno coccolati. Totti o Maradona? Uno è romano, l'altro no. De Santis? Un assassino, altro che pazzo

di Marco Galiero
Twitter: @GalieroM


In questa ultima fase di campionato si prospettano giorni difficili sia per la Roma che per il Napoli in vista della lotta alla zona Champions. Due squadre che hanno iniziato la stagione nel migliore dei modi e che, adesso, putroppo, si ritrovano a guardarsi le spalle dalle sempre più agguerrite Fiorentina, Lazio e Sampdoria alla ricerca della qualificazione alla massima competizione europea. Una situazione che, di certo, non piace ai tifosi che, ora come non mai, sono delusi dalle rispettive squadre. Proprio a proposito di tifosi, la nostra redazione ha contattato l'attore comico romano, tifoso della Roma, Enzo Salvi. Ecco le dichiarazioni che ci ha rilasciato: 

Che rapporto hai con Napoli e i napoletani? "I miei nonni materni sono di Atripalda, il tifo per il Napoli l'ho avuto sempre in casa e l'ho vissuto sin da bambino. I napoletani sono meravigliosi, mi hanno sempre accolto alla grande ad ogni spettacolo che ho tenuto a Napoli".

Come commenti la scelta dei tifosi romanisti di lasciare gli spalti? "La condivido pienamente: talvolta i giocatori vanno redarguiti e non continuamente coccolati. C'è gente che si siede in panchina a far niente e guadagna milioni di euro: è inconcepibile. Una squadra dovrebbe essere sempre riconoscente ai tifosi che pagano il biglietto per andare a vedere la partita. I tifosi sono come il pubblico che viene a vedere me al teatro. Se io stessi seduto su uno sgabello ad ogni spettacolo e il pubblico mi vedesse così per tutto il tempo, sai cosa mi farebbe? Mi lincerebbe. Il pubblico mi fa mangiare, mi fa guadagnare. In particolare, mi fa rabbia vedere certi calciatori che negano una foto ad un bambino, per me sono dei deficienti".

Ti propongo un confronto tra due numeri 10: Maradona e Totti. Chi ha dato di più alla sua squadra? "Francesco Totti ha dato emozioni irripetibili ai tifosi romani, con l'orgoglio e la forza di un vero gladiatore perchè è nato a Roma. Maradona ha fatto onore al Napoli, ha regalato tantissime emozioni ai tifosi partenopei, ma era argentino. Questa è la differenza: Totti, da romano, è diventato il portabandiera della sua città. Maradona era un campione, ma era argentino, non napoletano".

Che tipo è Totti fuori dal campo? "Si pensa a lui come al coatto romano, ma non è così. Il romano fa sempre simpatia, ma bisogna distinguere il folklore dalla volgarità".

Tutti contro Benitez, è giusto secondo te? "Il calcio è così, finchè vinci sei bravo. Quando non vinci ti dimenticano tutti. Mi auguro che il mister riesca a riprendere in mano le redini di questa squadra perchè i tifosi lo meritano".

Conosci bene De Laurentiis, descrivicelo: "E' un grande professionista per quanto riguarda il mondo del cinema. Una persona molto moderata, con tanto carisma, un vero e proprio motivatore. Lo conosco personalmente perchè ci ho lavorato, so che tiene moltissimo al progetto Napoli. Mi auguro che riesca a risollevare il suo club dal momento non proprio positivo che sta attraversando".

Tra un po' il Napoli sarà di nuovo all'Olimpico, come si può non ricordare la tragica morte di Ciro Esposito? "Al di là dei colori, non è ammissibile che un ragazzo perda la vita per una partita di calcio. La morte di un ragazzo è una tragedia e basta, il calcio non c'entra. Ciro è stato vittima della sua passione, mi si stringe il cuore quando ci penso. I facinorosi che scatenano quelle scene di guerriglia sono tutt'altro che tifosi. Anzi, questi sono proprio la vergogna del calcio italiano ai quali dobbiamo riconoscere grossissime responsabilità".

Che aveva in testa De Santis quando ha sparato? "Chi uccide è un assassino e basta. Uno che va allo stadio armato ha cattive intenzioni, quindi, altro che pazzo. Allo stadio ci si può portare al massimo un sacchetto con dei panini, come faccio io, non una pistola o un coltello. Chi va allo stadio armato, ci va perchè ha intenzione di far danni".

Ricordo ancora il gesto di Garcia nei confronti dell'arbitro durante la partita con la Juventus. Hai sentito le dichiarazioni di Carraro sulla capolista? "La storia insegna. Chi vò capì, capisca".

 

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