Il Napoli condivide con il Genoa diversi valori alla base del solidissimo gemellaggio tra le tifoserie. Ma non solo. Infatti, sono tanti i calciatori che nella propria carriera hanno militato in entrambe le squadre. Uno di questi è Gaetano Grieco, uno scugnizzo di Napoli che ha iniziato la sua carriera nel calcio professionistico con il Genoa. Alla viglia del prossimo match al San Paolo, la nostra redazione l'ha contattato in esclusiva per i lettori di CalcioNapoli24:
In che zona di Napoli sei nato? "Da bambino abitavo a San Biagio dei Librai. E' stato tutto molto bello. Ricordo i vicoli, le strade con mille profumi e sapori di cibo a tutte le ore. Dove c'era spazio, in ogni buco giocavo a calcio con i miei amici. Non mi fermavo mai. Il nostro posto preferito era la Chiesa a via Duomo, quella al Vescovato. Andavo a mangiare la pizza dal Presidente, quella dove sono stati tanti personaggi famosi come Clinton. Faceva la pizza più buona di Napoli".
Perchè la scelta di iniziare il percorso col Genoa e non col Napoli? "Viaggiare è stato sempre il mio desiderio più forte. In quegli anni avevo voglia di fare un'esperienza al di fuori della mia città. All'epoca giocavo nel Posillipo, l'intermediario fu Mario Sommella (che ora non c'è più). Il Genoa mi venne a vedere quando si organizzavano i soliti provini. Non fu il Napoli a negarmi l'occasione di entrare nelle giovanili, fu una scelta mia. Mi cercò anche la Juventus in quel periodo, ma la scartai come ipotesi e non c'erano le basi per raggiungere l'accordo".
Poi, nel 2005, il ritorno a Napoli... - "Fu una mia scelta tornare a Napoli, una scelta di cuore: lasciai la serie A col Parma per la C1. Da napoletano, uno dei miei obiettivi era giocare nel Napoli. Quell'anno vincemmo il campionato, che soddisfazione! Mi aspettavo di avere un po' di spazio in più, questo non posso negarlo. Non ho mai giocato 3-4 partite da titolare, in questo modo non avevo la continuità di cui avevo bisogno. Cercavo sempre di fare il mio meglio per mettere in difficoltà il mister".
Cosa ricordi dell'esperienza a Napoli? "Una volta ci fu uno screzio con il Pampa Sosa durante l'allenamento. Entrò in gamba tesa e stava per farmi male. Ci affrontammo, volò qualche parolone, un paio di vaffa***lo. Tornando negli spogliatoi pensavo a cosa sarebbe successo. Non è bello vedersi arrivare una bestia di quelle dimensioni contro. Il Pampa era enorme, mi faceva paura. Per fortuna, poi, finì tutto lì. Negli spogliatoi già ridevamo e scherzavamo come nulla fosse accaduto".
Con Paolo Cannavaro condividi la suocera che ultimamente è stata protagonista di un video su Instagram... - "Abbiamo sposato due sorelle. Ho visto il video di Paolo su Instagram mentre era a fare shopping. Mia suocera è una grande donna, solo a volte un po' 'pesantella'. Quando ci riuniamo stiamo benissimo. Mia suocera cucina bene, fa del suo meglio, ma mio suocero Luigi è veramente tanta roba. Gli piace cucinare, soprattutto col pesce è fortissimo. I paccheri con l'astice, lo spaghetto coi polpi... io e Paolo ne andiamo pazzi".
Cosa farai ora che hai smesso? "Mi sono anche divertito in categorie inferiori. Andai alla Frattese, avevo ancora voglia di giocare. Adesso sto capendo un attimo cosa voglia fare da grande. Fare il corso da allenatore sarebbe un'idea".