di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Scelse Sarri per il suo Verona. Correva l'anno 2008 e il direttore generale dell'Hellas, all'epoca in Serie C1, era Giovanni Galli, ex portiere di Napoli e Milan, negli anni '90. Galli decise di affidare la panchina della sua squadra a Maurizio Sarri, dopo l'esonero di Davide Pellegrini, ma la permanenza del tecnico toscano sulla panchina scaligera durò solo sei giornate. La redazione di CalcioNapoli24 ha rintracciato, in esclusiva, Giovanni Galli, per farsi spiegare cosa accadde in quella stagione così travagliata:
Fu proprio lei a scegliere Sarri per il Verona dopo l'esonero di Pellegrini nel 2008. Cosa la spinse a credere nel tecnico toscano? "Innanzitutto devo dire che è un allenatore molto preparato, è uno che insegna calcio. Fa giocare sempre bene le sue squadre e questo mi convinse a sceglierlo per la panchina dell'Hellas".
E cosa accadde? Come mai fu esonerato dopo solo sei giornate di campionato? "Eravamo penultimi in classifica, a gennaio cambiammo dieci giocatori in rosa, avevamo l'obiettivo salvezza. Volevo anticipare di sei mesi la preparazione alla stagione successiva, in modo che mettesse le basi per il futuro. Un pareggio e cinque sconfitte, fu questo il bottino di Sarri a Verona. ll presidente, dalla sera alla mattina, decise di esonerarlo dall'incarico di allenatore. Mi arrabbiai molto, non a caso feci di tutto per fargli cambiare idea. Non ci riuscì e mi dimisi nonostante avessi altri tre anni di contratto".
Qual è la sua idea tattica? Il modulo che preferisce adottare? "E' uno che si adatta molto alle caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione. La sua idea di calcio si basa, prima di tutto, sulla difesa a quattro, poi il centrocampo può variare. E' partito col 4-2-3-1, modulo alla Benitez, ma predilige anche il 4-3-1-2 o il 4-3-2-1, tutti moduli simili tra loro".
Lei conosce bene anche Arrigo Sacchi. C'è chi azzarda questo paragone. Crede regga? "Come Arrigo, Sarri è uno meticoloso, molto attento ai particolari. Esige che le sue squadre giochino a calcio. E' sempre alla ricerca del gioco".
C'è qualcuno che pensa che un allenatore come Sarri, che è da poco nel calcio che conta, possa entrare in contrasto con calciatori come Higuain, abituati ad essere allenati da grandi nomi. Secondo lei è così? "Anche Sacchi, quando arrivò al Milan, non aveva mai allenato in A. Era un perfetto sconosciuto. Sono certo, però, che Sarri abbia i modi e le maniere giuste per rapportarsi a gente del calibro di Gonzalo Higuain. Ha bisogno che la squadra lo segua, sarà determinante ai fini dei risultati".
L'ha sentito ultimamente. Siete così amici che gli avrà fatto l'in bocca al lupo'..."In effetti sì. Gli ho inviato un sms sabato quando uscì fuori la notizia del suo accostamento al Napoli".
Avrà ricevuto anche una risposta. "(sorride ndr.) Mi ha solo detto che ne avrebbe saputo di più lunedì, quando avrebbe incontrato De Laurentiis".
E cosa ci dice degli schemi sui calci piazzati. A Verona lo chiamavano 'mister 33' per le innumerevoli soluzioni sui calci da fermo. Vero? "Sì, ma tutti pensano che la sua meticolisità si racchiuda soltanto nei calci piazzati e non è così. Visto l'Empoli? E' una squadra molto compatta, organizzata in ogni reparto. La palla gira sempre in maniera veloce, ha una predisposizione alla corsa a vuoto, ogni compagno sa sempre che può contare su due o tre soluzioni ravvicinate".
Per finire, poteva proporsi come diesse del Napoli dopo l'addio di Bigon. In fondo conosce già l'allenatore. Sarri in panchina e Gali dietro la scrivania. "(sorride ndr.). Magari. Sarei partito con un po' di vantaggio. Conosco la città, la piazza e ad oggi anche il nuovo allenatore. Poi alla fine chi hanno preso al 'mio posto'?"
Giuntoli. "Ah si, bravo ragazzo, molto competente. Ho avuto modo di parlargli in passato per qualche giocatore".
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