"Come mai soltanto Mertens e Callejon sono andati sotto la Curva a fine partita a festeggiare la vittoria coi tifosi?". E' la domanda che si sono posti in tanti. Tanti tifosi azzurri sono rimasti un po' straniti dall'atteggiamento di diversi calciatori che sono i primi, solitamente, a far baldoria sotto la Curva A e la Curva B.
Pepe Reina è il leader indiscusso di questa squadra, così come lo è Lorenzo Insigne. Loro mancavano ieri al solito appuntamento coi tifosi, quando a fine partita si va a saltellare e a cantare 'Un Giorno all'Improvviso'. C'erano soltanto Mertens e Callejon. E c'è un perchè. Non sono stati graditi i fischi, nemmeno i cori. E soprattutto c'è stato un coro che proprio non è andato giù a diversi azzurri presenti in campo. "Fuori le palle!". Ecco, questa frase non è stata ben digerita dai calciatori del Napoli. Come perchè? Perchè tutti dovrebbero sapere quanto cuore ci mettano in campo personaggi come Reina ed Insigne. Tutti dovrebbero conoscere la loro voglia di far felice il pubblico napoletano. Pepe Reina è SEMPRE stato il primo a 'raccogliere' i compagni per andare a salutare la Curva. Ma ieri no, ieri non sono stati accettati i fischi e i relativi cori contro. La partita si è messa male, molto. Stava per svanire il sogno scudetto e la squadra si è sentita sola. Quando avrebbe voluto sentirsi appoggiata dal pubblico fino al 95'.
I fischi non aiutano. Sia chiaro, il tifoso ha il diritto di godersi lo spettacolo e decidere se applaudire o criticare ciò per cui ha pagato. Però non aiuta. Se l'obiettivo è lo stesso per tutti, dai tifosi alla squadra passando per la dirigenza, ieri ci si aspettava un'unione di intenti. Senza mollare la presa. Così come non si è mollato in campo ed è arrivata la vittoria, seppur in extremis, così non bisognava mollare sugli spalti. Lasciare il San Paolo anzitempo, cantare "Fuori le palle" e fischiare coloro che stanno facendo vivere un sogno a tutta la città non è andato giù. Ecco spiegato il motivo per il quale solo Callejon e Mertens avevano ancora la forza di saltare.
di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
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