di Marco Lombardi - twitter: @marcolombardi24
Nella sua carriera ha collezionato ben 236 reti tra campionati dilettantistici e professionistici, in Sicilia è considerato quasi come una divinità calcistica, tanto da meritarsi il soprannome di “Re”. Stiamo parlando di Giorgio Corona, attaccante centrale classe 1974 che ha segnato pagine importanti della storia del Messina, calcando i campi da calcio fino allo scorso anno. Ex compagno di squadra di Ciciretti al Messina e di Pavoletti alla Juve Stabia. La nostra redazione lo ha contattato in esclusiva per conoscere il suo parere sui due attaccanti in orbita Napoli per il mercato di gennaio:
Allora Giorgio, come si sta evolvendo la tua carriera?
“Sono in fase di valutazione, per adesso sono in attesa. Sto aspettando di fare qualcosa e trovare l'opportunità giusta. Non per giocare ancora, ma per fare magari altro, anche se molte squadre continuano a stuzzicarmi chiedendomi di continuare a giocare. Sto valutando ancora molte soluzioni”.
Al Napoli al momento servirebbe un ariete d’area di rigore come te…
“Quest’anno il Napoli è stato sfortunato, nel momento migliore è andato ad infortunarsi il suo attaccante principale, poi è normale che si vive d'entusiasmo e sono arrivati risultati negativi. Forse non ha acquisito la mentalità giusta per restare nelle prime posizioni a lungo, anche se lo scorso anno ha sfiorato lo scudetto”.
In attacco il Napoli sta puntando per la prossima stagione su Ciciretti del Benevento. Tu ci hai giocato insieme 2 stagioni fa a Messina, è pronto per la maglia azzurra?
"Amato è uno di qualità, uno che tutte le squadre vorrebbero. Sicuramente il Napoli gli ha messo gli occhi addosso, è un giocatore giovane, forte e può ancora crescere tanto. Lo consiglio a tutte le squadre della Serie A. Se ha dimostrato che in B può starci tranquillamente, non vedo perché non debba giocare in A, dove non è che ci siano tanti fenomeni (ride ndr.). Può giocare sia a destra che come seconda punta, si accentra da destra per tirare col sinistro e trova spesso la rete. Nel 4-3-3 di Sarri starebbe benissimo”.
Pavoletti è l’altro nome per l’attacco azzurro, ma per l’immediato. Qualcuno sta mettendo in discussione il suo rapporto con la Campania per una sua brutta esperienza alla Juve Stabia. Giocavi con lui a Castellammare quell’anno, ricordi qualcosa in merito?
"Non ne ho idea, io posso parlare solo calcisticamente di lui. Di altri problemi non posso parlarne sinceramente e non so niente in merito. Il rapporto con i tifosi e con la gente del sud era buono, ma ha giocato poco e ha cambiato squadra, tutto qui. Non c'è nulla di extra calcistico. In generale poi, se ci sono altri problemi non legati al campo, non penso che si cambi squadra così facilmente. Se hai personalità dimentichi tutto ciò che avviene fuori quando entri in campo. Per fare il calciatore bisogna separare le due cose. I problemi ce li hanno tutti, al di là che siano piccoli o grandi tutti hanno problemi e riescono a gestire le due cose".
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